Accorpamento Zone Sociosanitarie, interviene il Partito della Rifondazione Comunista

Erica Rampini, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista

Segreteria Provinciale PRC contraria all’accorpamento dei Distretti Sanitari: nessuna risposta adeguata ai bisogni dei territori del Casentino, della Valtiberina e della zona Aretina. Legge Regionale Toscana assurda che allontana sempre più i servizi Socio-Sanitari dai cittadini.

Nonostante numerose richieste e comunicazioni firmate dai Sindaci, inviate a il Presidente della Regione e all’Assessore Saccardi, la revisione degli ambiti non è avvenuta. Le promesse sono state molte pubbliche e private ma tutte puntualmente disattese.
La Legge Regionale 11/2017 ha visto l’accorpamento delle Zone Aretina, Casentino e Valtiberina. La Zona accorpata non offre una risposta adeguata alla diversificazione dei bisogni presenti nelle ex Zone Distretto. Troppo diverse le condizioni dei tre territori. In questo anno il lavoro della Zona è stato impercettibile, difficile e relegato al minimo indispensabile. L’impasse era dovuto oltre che, alla difficoltà oggettiva di fare programmazione per tre zone non omogenee, anche alle promesse della giunta regionale. Ogni volta che gli amministratori venivano incalzati sul tema, la loro risposta era sempre la stessa: le zone saranno due, forse tre. Articoli di giornale, prese di posizioni, ogni forza politica faceva propria la vittoria, anche da quelle forze politiche che fanno parte della maggioranza. Tutti, ma proprio tutti, erano certi e sicuri la “mega zona” verrà separata.
Incuranti delle lamentele di utenti e politici, la Giunta Regionale ha da poco prodotto un decreto che ha dato per definitivo l’accorpamento delle tre zone, incentivando attraverso contributi questa scelta. Infatti il 25 giugno la Giunta Regionale ha deliberato degli incentivi di finanziamento per accorpamento dei distretti, rendendo quindi obbligatoria la scelta per i comuni delle tre zone. Ovviamente, deve essere tutto a norma entro settembre, come se il ritardo di “ufficializzazione” fosse dei Comuni e non loro. Il modus operandi di questa amministrazione è sempre lo stesso, lo abbiamo visto anche per le quote sanitarie: non vi è una prospettiva futura, si pensa al presente e solo per un tornaconto economico, non di certo per l’interesse dei cittadini o delle Istituzioni locali, rimaste da sole al fronte.
Erica Rampini, Segretaria Provinciale di Rifondazione Comunista ritiene un errore questa posizione; un errore non solo a livello politico, ma soprattutto una mancanza di rispetto verso chi dovrebbe usufruire dei servizi, verso quei cittadini. La sanità, da anni allo sbando, subisce così il colpo di grazia finale, perché secondo la Regione Toscana le necessità sociali e sanitaria di un abitante di Sestino sono le stesse di quello di Chiusi della Verna così come per quello di Monte San Savino o di Arezzo.

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