Chiusi della Verna, un successo il Festival dei Cammini

Si è concluso con un arrivederci il festival dei cammini, organizzato nello scorso weekend a Chiusi della Verna. Un arrivederci all’anno prossimo, per la verifica dello status di tante idee e progetti messi sul tavolo negli incontri e convegni di sabato e domenica, che configurano Chiusi della Verna come una vera capitale del turismo a piedi, soprattutto – ma non soltanto – per la sua posizione ai piedi del monte della Verna e come luogo di intersezione dei più importanti itinerari dei pellegrinaggi soprattutto a carattere religioso.
“Ci siamo salutati – sintetizza il Sindaco Giampaolo Tellini – raccogliendo la proposta del Vescovo Mons. Riccardo Fontana, quella cioè di fare l’anno prossimo un tratto di cammino a piedi per giungere qui a Chiusi, come segno di condivisione del progetto da parte di tutti i soggetti coinvolti”. In effetti la condivisione è stata espressa dagli oratori che si sono succeduti nei convegni, “E questo fa particolarmente piacere, cioè identifica una voglia di continuare su questa strada che è necessaria se vogliamo raggiungere dei risultati. Fa piacere ad esempio sentir dire che il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo investirà molto sui cammini nei prossimi anni, o che le Regioni Toscana ed Emilia Romagna sono pronte a fare altrettanto. Importante il ruolo dell’Ente Parco Nazionale per dare lustro a tutto il progetto, e convogliare su questi aspetti una comunicazione incisiva. Anche il GAL ha prospettato importanti possibilità, e l’Università di Firenze ci ha fatto sentire tutto il suo apporto insieme alla Diocesi e alla comunità dei frati francescani, che ringrazio di cuore”. Ora tocca anche agli attori locali, dall’Unione ai Comuni, saper fare da stimolo e raccordo di tutti questi soggetti perché le premesse – e le promesse – si tramutino in risultati. “Proprio così, perché troppe volte abbiamo assistito a bei progetti sulla carta però mai trasformati in realtà. Non sarà questo il caso, e anche il nostro Comune è pronto a fare la sua parte: abbiamo infatti pensato al recupero di un ex immobile scolastico per la realizzazione di un ostello, una possibilità in più per l’accoglienza magari con uno sguardo al low cost, ai risvolti anche sociali a beneficio di chi sceglie questo modo sostenibile di spostarsi e scorpire il territorio. Noi ci siamo insomma, e siamo certi di avere in mente un progetto valido che con l’aiuto di tutti potrà dare il suo contributo anche allo sviluppo turistico del Casentino”.

Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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