Polemiche a Poppi con i cassonetti saturi e la spazzatura sulle strade (le precisazioni e lo sfogo del sindaco Toni)

Precisiamo, per dovere di cronaca, che il titolo di questo articolo è il sottotitolo apparso in un articolo de “La Nazione” del 24 ottobre. E che la foto dell’articolo (provocatoria e ironica) è tratta dal post del sindaco Toni apparso sulla pagina Facebook del Comune di Poppi. Nell’articolo, lo sfogo del sindaco Toni

“Polemiche a Poppi con i cassonetti saturi e la spazzatura sulle strade”

Così sottotitolava il quotidiano “La Nazione” del 24 ottobre, tanto che ho pensato si riferisse all’emergenza rifiuti di qualche anno fa di Napoli o agli ultimi avvenimenti di Roma capitale. Invece, scorrendo l’articolo, si parlava proprio del nostro comune!
Sono sicuro che necessitano alcuni approfondimenti (le mie considerazioni come sindaco le lascio in ultimo) che possono aiutare a capire cosa sta succedendo perché è giusto e utile informare correttamente i cittadini, soprattutto quando le notizie sono approssimative e inesatte e possono indurre in valutazioni superficiali.
In particolare mi riferisco all’abbandono di lastre in amianto in loc. LARNIANO e alla presunta inerzia degli Enti competenti, compreso quindi anche l’Amministrazione comunale.
Il 3 luglio 2017, a conclusione dell’indagine penale eseguita dai carabinieri forestali e dal corpo unico di polizia municipale dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino volta ad individuare i responsabili del misfatto (che purtroppo non sono stati scoperti), il sindaco nella sua qualità di autorità sanitaria, con i poteri attribuitigli dalla legge, emette ordinanza n. 59 ai proprietari del fondo dove sono stati ritrovati i materiali abbandonati, in quanto, in assenza dei colpevoli, la responsabilità penale dello smaltimento ricade sulla proprietà (tra l’altro cittadini non più residenti a Poppi).
L’ordinanza produce i suoi effetti dopo l’avvenuta notifica ai proprietari, ovvero ad informazione consapevolmente acquisita, i quali hanno poi 60 giorni di tempo per ottemperare a quanto richiesto per non incorrere, trascorsi i tempi, nelle violazioni previste dal codice di procedura penale.
I 60 giorni sono necessari in quanto servono per predisporre un piano di smaltimento da concordare con la ASL – Azienda Sanitaria Locale, ed essere eseguito da ditta specializzata.
L’ordinanza è stata notificata ai proprietari il 29 agosto 2017 in quanto fino a quel momento non era stato possibile rintracciarli e quindi avvisarli dell’ ordine di procedere.
I proprietari, ovviamente amareggiati dall’accaduto in quanto cittadini esemplari della cui correttezza e moralità sono sicuro, si sono presentati in comune, esposto le loro giuste ragioni in quanto sono i primi danneggiati ( dovranno sostenere le spese di smaltimento e non saranno pochi spiccioli) ed hanno, a tutela della loro onorabilità, sporto denuncia contro ignoti per abbandono di rifiuti ai carabinieri forestali.
ENTRO IL MESE DI NOVEMBRE c.a.. IL SITO SARA’ BONIFICATO E L’AMIANTO SMALTITO NELLE MODALITA ‘PREVISTE DALLA LEGGE. Quindi, ognuno ha svolto il suo compito e certe volte sarebbe sufficiente domandare ed ottenere in piena trasparenza le risposte.
Il tema dell’abbandono dei rifiuti sta a cuore all’Amministrazione comunale come all’opposizione. Un paese pulito ed in ordine piace a quasi tutti; dico quasi perché la rimanente parte è quella che, infischiandosene delle regole, dell’educazione e del rispetto, rozza e incivile, riempie i cassonetti di calcinacci, di ceneri ancora accese cosicché i cassonetti bruciano, abbandona rifiuti ingombranti anche se con una telefonata vengono a ritirarli GRATIS a casa e probabilmente è anche quella che non paga le bollette, perché un bravo cittadino deve anche ricordarsi che il servizio di nettezza urbana ha un costo e che questo si distribuisce su tutta la comunità.
Pertanto, condanna assoluta su chi ancora agisce in questo modo con la necessità di individuare e punire chi adotta ancora tali comportamenti.
Stiamo discutendo con il gestore del servizio in un’ottica comprensoriale, di Casentino per intenderci, dell’opportunità di installare le cosiddette foto-trappole, cioè individuare delle postazioni ritenute a rischio, 3/4 per comune dove posizionare a rotazione una o più telecamere di sorveglianza e controllo al fine di immortalare gli incivili e sanzionarli.
Tali problematiche sono correttamente oggetto di discussione anche in consiglio comunale. Non sono contrario, anzi approvo e condivido tali iniziative; nessuno ha deriso nessuno, in consiglio comunale non si ride, non siamo ad una festa di compleanno e a tutti viene obbligatoriamente richiesta la serietà indispensabile per rappresentare le istanze dei cittadini e così facciamo tutti indistintamente, ovviamente ognuno dal proprio punto di vista.
Nel progetto di video sorveglianza stradale, in fase avanzata di realizzazione, posizioneremo una telecamera sulla rotonda di Via Camaldolese, a Ponte a Poppi, che potrà anche controllare il punto a maggiore criticità per l’abbandono rifiuti rappresentato dalla stazione ecologica di raccolta posta a ridosso del ponte ferroviario.
Mi rimane un dubbio: foto-trappola o telecamera che sia e cioè il fatto che il sito possa essere controllato, una volta noto non induca chi è avvezzo a tali comportamenti a ritornare ai vecchi sistemi, cioè all’abbandono indiscriminato prima o dopo della postazione sorvegliata.
Anche questi sistemi avranno un costo che ricadrà sulla tariffa e i risultati, se ci saranno, dovremo valutarli a posteriori.
Dobbiamo provare, anche se con questo dubbio. Vediamo…
Ritengo invece risolutivo del problema una corretta educazione civica, dalla famiglia ai banchi di scuola, creare e sviluppare una coscienza critica propositiva; essere sensibili, diligenti con i comportamenti, impegnarci a diventare cittadini consapevoli che tutto l’ambiente che ci circonda ci è stato dato in prestito e che noi tutti abbiamo l’obbligo morale di curarlo, mantenerlo, rispettarlo per le nuove future generazioni.
E poi, fatemelo dire: ma siamo poi cosi sicuri che ci sia tutta questa spazzatura per le strade del paese dove viviamo? dove abbiamo le nostre radici, i nostri affetti, dove la nostra laboriosa Comunità ogni giorno si alza e guarda con speranza al futuro. O forse, tutto questo, per vendere qualche copia in più?
IL sindaco
CARLO TONI

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