Sanità: il Comitato salute casentinese porta il caso Agorà in Consiglio Regionale

Passo dopo passo il Comitato per la Salute Casentinese approda in Consiglio Regionale per il caso della Cooperativa Agorà
A niente sono serviti tutti gli incontri atti a trovare una soluzione di mediazione tra CSC e l’amministrazione della cooperativa Agorà per il caso della RSA di Stia – dove si ricorda che i dipendenti, in maggioranza donne, non percepiscono le retribuzioni da mesi. Molte le promesse da parte dei responsabili della cooperativa, che gestisce la struttura per anziani e disabili, totalmente disattese.
Ancora oggi, nonostante gli accordi sottoscritti durante i molteplici incontri tra le parti, gli stipendi dei lavoratori risultano non versati. Il tag rimane #STIPENDINONPERVENUTI
Nelle ultime settimane la diatriba si è inoltre allargata alle dipendenti di altre strutture della provincia aretina, in gestione alla medesima cooperativa, che vedono violati gli stessi diritti dei colleghi di Stia.
Contravvenendo a tutte le promesse, la coop Agorà ha dato spunto a CSC di intraprendere una differente linea di percorso per arrivare alla soluzione della controversia, passando a un’azione più energica, appellandosi alle istituzioni, nonché agli organi di giustizia con lettera al Prefetto e al Questore di Arezzo.
La decisa azione di CSC ha dato subito degli effetti, tanto che nei giorni successivi i referenti di Agorà si sono precipitati a rendere pubblico, attraverso una conferenza stampa con le reti tv aretine, che le retribuzioni al saldo verranno posticipate a maggio 2018.
Nei mesi di mediazione tra Agorà e dipendenti che CSC sta portando avanti, una delle domande frequenti richiamava al perché le forze politiche locali di maggioranza evitassero di intervenire a sostegno dei lavoratori. Carlotta Balzani, ex presidentessa CSC, più volte ha informato che gli unici partiti dimostratisi interessati risultano M5S, Si – Toscana a sinistra di Tommaso Fattori e Lega Nord, attraverso il consigliere regionale Marco Casucci. Quest’ultimo difatti ha portato alla luce del Consiglio Regionale della Toscana, riunitosi il 13 marzo scorso, i fatti occorsi in questi mesi tra Agorà, CSC e lavoratori, presentando una mozione specifica sulla questione, la prima del suo tipo mai arrivata al Consiglio Regionale della Toscana.
La presentazione della mozione, frutto di un lavoro congiunto che ha portato a un testo sostitutivo e condiviso, firmata anche da Lucia De Robertis (Pd), Nicola Ciolini (Pd), Elisa Montemagni (Lega ) e Francesco Gazzetti (Pd), ha coinvolto tutto il Consiglio Regionale, con un interessante intervento in merito anche di Tommaso Fattori, e il consenso unanime – la totalità dei voti dei presenti – per l’attivazione di un tavolo istituzionale che sblocchi la situazione, impegnando ufficialmente il governatore Enrico Rossi e la Giunta regionale toscana.
Tale appuntamento, fissato al 5 aprile prossimo, vede escluso il CSC, il quale provvederà a richiedere l’inserimento di un gruppo sindacale di fiducia (l’UGL) con la delega del mandato dei lavoratori, per monitorare in tempo reale l’avanzamento della discussione istituzionale.
Al tavolo di lavoro attualmente sono invitati esclusivamente i gruppi Cisl e Cgil, ovvero proprio quei due sindacati che finora, in disaccordo tra loro, mai hanno portato tale diatriba nelle sedi istituzionali, nonostante l’urgenza e la necessità. E’ significativo ricordare che il fatturato della cooperativa Agorà è per oltre il 60% rappresentato da assegnamenti pubblici. Il Comitato di Salute Casentinese ha inderogabilmente escluso dalla prossima iniziativa a difesa delle lavoratrici Agorà proprio Cgil e Cisl in quanto considerati corresponsabili di molti ritardi e distorsioni in questa vicenda.
In contemporanea alla mozione discussa in Regione il 13 marzo, la cooperativa Agorà indiceva un incontro-lampo con i delegati sindacali Cgil interni alla RSA di Stia e successivamente con i lavoratori delle strutture aretine. Durante la prima assemblea è emersa la volontà da parte della cooperativa, attraverso una dipendente della RSA di Stia – l’unica ad essere regolarmente retribuita – di sporgere denuncia nei confronti di Carlotta Balzani e del suo operato. Le informazioni le riferiscono altri responsabili Cgil presenti. Tuttavia ancora oggi non risulta attuata tale volontà.

Ma tutta la disputa tra Agorà e dipendenti si dipana su più fronti. Un episodio altrettanto indicativo, un’azione di silenziosa lotta per i propri diritti, risultano le recenti dimissioni collettive per giusta causa di dieci dipendenti di Podere Modello, altra struttura sanitaria gestita dalla medesima Agorà, con regolare preavviso di 60 giorni, contestando anch’esse i compensi arretrati.

Come risposta l’amministrazione della cooperativa ha immediatamente saldato una mensilità delle molteplici arretrate: uno strategico sgambetto che mette istantaneamente fuori gioco la ‘giusta causa’ e protegge Agorà da azioni legali più onerose.

Le dipendenti mettono anche in chiaro la loro posizione: “Nonostante il disagio alle nostre famiglie non abbiamo chiesto nemmeno l’erogazione della mensilità che ci spettavano, ma piuttosto una regolarità e una chiarezza almeno nelle comunicazioni e una motivazione plausibile rispetto agli ingenti investimenti che la cooperativa ha effettuato nel tempo, lasciando sempre ultimi i diritti dei lavoratori”.

Infine il Comitato di Salute Casentinese invita tutta la popolazione aretina a prendere parte alla prossima iniziativa a difesa delle dipendenti Agorà:
Sabato 7 aprile sarà la Giornata internazionale contro la commercializzazione della Sanità. Per l’occasione il CSC organizza un sit-in cittadino, ore 10 in piazza del Rosellino ad Arezzo, dove saranno presenti alcune operatrici della cooperativa Agorà che lottano attivamente per i loro diritti, esempio vivente della strumentalizzazione economica della sanità pubblica, effetto che ricade sulla salute di ogni singolo cittadino.

All’evento sono invitate tutte le forze politiche – come da manifesto – esclusi i sindacati Cgil e Cisl, usciti dalla trattativa CSC/dipendenti/Agorà.

Tra le prime adesioni istituzionali risultano:
M5S – Consigliere Regionale Bianchi
LEGA – Consigliere Regionale Casucci
Sì Toscana a Sinistra – Consigliere Regionale Sarti
Tra i Sindacati hanno già aderito Uil e UGL
Firma: Laura Sestini

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