Centro diurno L’Isola che non c’è, 9 anni di impegno e amore

Il centro L’Isola che non c’è nasce il 17 marzo 2014, il Comune di Bibbiena con il suo Assessore al Sociale Francesco Frenos ne festeggia il compleanno dei nove anni.

L’Assessore commenta: “Un compleanno speciale attraverso il quale possiamo fare un bilancio delle cose fatte e capire come guardare al futuro. Oggi l’Isola ospita 14 persone, garantisce flessibilità nella frequenza, mostra capacità di posizionarsi come interlocutore privilegiato non solo nei confronti delle famiglie e dei bisogni che queste esprimono, ma degli stessi servizi territoriali. Uno spazio aperto, orientato all’esterno che offre un sostegno a tante famiglie e a tante persone. Ne siamo orgogliosi e continueremo a sostenerlo come conviene ad una comunità inclusiva”.

Attualmente il centro Isola ospita 14 utenti, con formule e modalità diverse per ciascuno: per nove utenti che frequentano full time il servizio, cinque utilizzano una formula part –time che consente a ciascuno di loro di poter mantenere attività ed interessi personali o sperimentare percorsi di autonomia anche lavorativa.

 La flessibilità è la caratteristica fondamentale del centro come strumento utile all’andare verso quei bisogni e quelle necessità, diverse e complesse.

Frenos continua: “Il centro si pone nel territorio come strumento di sviluppo, sostegno, accompagnamento e crescita della persona. L’ingresso è necessariamente anticipato da una segnalazione da parte dei servizi territoriali. Ogni programmazione, poi, prevede non solo la definizione dei tempi di permanenza e le attività previste, ma anche, quando possibile, una sorta di definizione di strategia di massima. Si parla di “piano individualizzato” con il quale si intende cadenzare la vita di ciascuno all’interno della struttura, guardando però a quello che succede, o è possibile succeda, fuori dal servizio. Molte delle attività proposte sono strumentalmente pensate ed organizzate guardando all’esterno, curando cioè quanto più possibile le opportunità di affacciarsi al mondo, di migliorare relazioni, di sviluppare competente utili ad inserimenti occupazionali. Questa è la forza del nostro centro.

L’Assessore parla anche dell’attenzione riservata alle famiglie: “Le famiglie oltre che gli utenti sono il nostro interlocutore privilegiato e il dialogo con loro è continuo e proficuo. L’attenzione ai bisogni delle famiglie e la cura verso il potenziamento dei percorsi di autonomia trova il suo momento più significativo nella strutturazione dei week end di sollievo. Già dai primi mesi del 2017 il centro organizza, infatti fine settimana per piccoli gruppi di utenti che fanno esperienza di autonomia abitativa”.

L’Assessore al sociale conclude parlando delle tantissime attività che nel tempo sono state strutturate all’interno del centro diurno: “Anche le attività che si fanno all’interno del centro grazie ad operatori molto preparati e a una responsabile molto attiva come Elisabetta Pesci sono tante, strutturate e finalizzate a dare maggiore autonomia alle persone coinvolte guardando al loro futuro: laboratori teatrali, piscina, cura del corpo, calcetto, fotografia, arte, cura degli spazi comuni, l’orto e soprattutto tante collaborazioni con le associazioni del territorio. Siamo orgogliosi di questo progetto perché le persone sono condotte in un percorso di autonomia molto ben strutturato. Questo significa che siamo una comunità capace di camminare verso il futuro con fiducia”.

 

 

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