Chi vota NO alla fusione Bibbiena-Ortignano odia il Casentino? Follia!

Chi vota NO alla fusione Bibbiena-Ortignano odia il Casentino? Frasi insultanti e perfino ridicole che rivelano l’arroganza di un assessore di Bibbiena che ha la presunzione di candidarsi a nuovi ruoli amministrativi se vince il Sì. Vi immaginate come un tale soggetto potrebbe mai tutelare le minoranze? È la prova di cosa succede se prevalgono i Sì a questo referendum-truffa, calato dall’alto e impastato di furbizie e disprezzo per le procedure democratiche. Il Sì è la fine ingloriosa di Ortignano Raggiolo, che dopo la fusione non conterà più nulla. Affogato nell’oceano di Bibbiena. Non c’è molto da capire: Bibbiena ha 11.500 abitanti più di Ortignano (ab.880)! Bisogna essere in cattiva fede per non vedere che si tratta di un’annessione, senza gloria e senza rispetto. È un fatto grave, che annullerà il nostro Comune e peggiorerà i rapporti tra i Comuni del Casentino.

Per secoli il Comune di Ortignano Raggiolo ha mantenuto la propria indipendenza e se ancora oggi ha il proprio posto in Casentino, è perché è un Comune. Il Comune è la base dell’ordinamento dello Stato, che ne riconosce la specificità territoriale e la dignità a governarsi e a scegliere il proprio Sindaco. È un fatto di grande importanza. Siamo una comunità riconosciuta, con la nostra storia, il nostro peso. Perché dovremmo rinunciarvi? Per pochi soldi (basta con la novella dei venti milioni!) promessi in un tempo lungo dieci (!!) anni? Cioè due mandati amministrativi, magari con Sindaci diversi e attingendo a un fondo sempre più ristretto perché non sarà rinnovato. Ci si chiede di rinunciare alla primogenitura per un piatto di lenticchie.

La libertà vale molto più del “premio” di fusione, che comunque gestirà Bibbiena, non certo Ortignano Raggiolo. Passato il primo momento diventeremo una delle tante frazioni di Bibbiena, più o meno trascurate da quel Comune. Bibbiena, che si è isolata dal resto del Casentino, coi suoi capannoni e i suoi supermercati ha scelto l’industria, mentre il nostro Comune ha tutt’altra vocazione, legata alla natura e alle sue attività, alla tutela dei centri storici, alla valorizzazione culturale e turistica.

Siamo troppo piccoli? Dipende dalle capacità di chi governa e comunque non siamo certo gli ultimi: l’appartenenza ai Borghi più belli d’Italia lo dimostra. Certo occorre darsi da fare e trovare finanziamenti nazionali e europei, attingere alle leggi che tutelano i piccoli comuni per progetti legati alla natura, alla bellezza di questi luoghi. Lo stesso dicasi per gli anziani e per le scuole. È questa la nostra ricchezza, e c’è chi vuole regalarla a Bibbiena!

Il fatto è che servono la visione e il coraggio di cui sono privi i nostri amministratori, i quali per risolvere i problemi non trovano di meglio che svendere il Comune, dopo aver ridotto a nulla l’attività di governo in un inciucio con la minoranza per dimostrare che la fusione è necessaria. C’è di peggio: sono stati eletti solo due anni fa per aver chiesto voti in campagna elettorale contro la fusione con Bibbiena! Se questo non è tradire la fiducia e il mandato degli elettori… davvero una garanzia per il Comune unico. Basta con questi maneggi, utili tra l’altro a far rieleggere il Sindaco di Bibbiena, che oggi non può più candidarsi per aver già fatto due mandati. È la vecchia politica, quella che aggira la legge e regala fregature, che non vuol farsi da parte e fa balenare il miraggio dei soldi facili. Basta!

Con il NO governeremo ogni futura possibilità da protagonisti, diversamente saremo mangiati da Bibbiena, senza più voce né alcun potere! Per sempre.

Votiamo NO a questo referendum perché amiamo il Casentino, non solo il Comune di Ortignano Raggiolo.

Comitato NO ORBi – Ortignano Raggiolo

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