Contro la violenza di genere: un piccolo contributo di Casentino Più

Contro la violenza, non si sottrae al dovere di denuncia Occhi cattivi, l’ultimo romanzo di Marina Martinelli. Scritto per affrontare un tema aberrante, quale la pedofilia, genera un’eco intensa e potente che si riflette anche sulla questione della violenza di genere, da quando la tredicenne Rita del piccolo paese di Badiola si ritrova d’un tratto a dover fronteggiare un mostro. Le sue paure, il suo modo di rendersi invisibile, il suo repentino cambiamento tradiscono un disagio che solo una donna può comprendere. O immaginare. Nel lieto paese di Badiola, dove pareva che tutti i personaggi fossero alleggeriti da un’aureola sacra, abituati com’erano a collaborare, ecco dunque che scende un buio assordante. È il buio dell’anima della giovane Rita, che trascina un fardello che pare annientarla sulla strada del tormento. Alla ragazza la sorte ha riservato molte sorprese alle quali il lettore arriverà senza neanche accorgersene.

Marina Martinelli, autrice del libro “Occhi cattivi”

Lo stile di Marina è infatti invitante. Leggera e libera da pregiudizi, la sua penna scorre sulle pagine come un giovane fiume, limpido e zampillante. Trascina il lettore lungo un mosaico di descrizioni e personaggi vivace, fino a condurlo al finale con il fiato sospeso.

È in quel momento che l’eco della violenza si riflette: parte da Rita e arriva a un lettore costretto a mettere a nudo la propria anima fino a vergognarsi delle nefandezze che può un uomo. E a ritrattare la sua idea di morale, quando una giovane donna – il personaggio più positivo e curioso del romanzo – tenta di salvare Rita…
Il romanzo è edito da Cianferoni Editore e il messaggio che trasmette è inequivocabile: di fronte a ogni genere di violenza è necessario abbattere tutti i tabù e parlarne con tutte le proprie forze. Solo in questo modo c’è speranza di vincere un’ardua battaglia.

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