Si chiamano Sara, Sara e Samanta (all’anagrafe Sara Agnelli, Sara Lovari e Samanta Paoli), fanno parte delle Venerdì Woman Run del Casentino e ad accumunarle non è solo l’iniziale del nome, e il gruppo sportivo, ma anche – e soprattutto – l’amicizia e la passione per la corsa. Tre ragazze che hanno deciso di condividere un’esperienza importante e impegnativa come quella di una maratona e per farlo hanno scelto forse la più bella che viene organizzata in Italia: la Maratona di Roma. Tra le vie della Capitale, sui sampietrini dei Fori Imperiali, immerse nella bellezza della città eterna, le tre SuperS, come si sono ribattezzate per l’occasione, hanno portato a termine un’impresa sportiva e una sfida con sé stesse. Sì, una vera e propria sfida, perché per preparare una gara importante come una maratona (42 km e 195 m, nda) c’è bisogno di tanto allenamento, passione, forza di volontà e abnegazione. «Abbiamo cominciato la preparazione 4 mesi prima – ci ha raccontato Sara Lovari – alzandoci la mattina presto per non togliere tempo al lavoro e alla famiglia, con qualsiasi situazione meteorologica: non ci ha mai fermato né il freddo, né la pioggia. L’obiettivo era quello di finirla, di arrivare in fondo, ma poi siamo riuscite anche a portarla  a termine sotto le 4 ore e per questo siamo ancora più felici.»
Preparare una maratona è un impegno totalizzante. Necessita ore e ore di allenamento, una tabella di marcia prestabilita che va seguita pedissequamente e uscire a correre almeno 3, 4 volte a settimana. In più bisogna seguire un’alimentazione corretta sia durante l’allenamento che durante la gara. Fare una maratona e concluderla è un impegno mentale e fisico che mette a dura prova anche gli atleti professionisti. Farlo da amatori come lo hanno fatto le nostre atlete casentinesi è qualcosa che può regalare bellissime soddisfazioni.
«E infatti – prosegue Sara – è stata dura perché correre per più di 42 km non è banale e ci teniamo a ringraziare i due pacer (atleti accompagnatori che dettano il passo, nda)  che ci hanno aiutate: Marco Bonamigo e Marco Mannuccini. Però è stata anche un’esperienza emozionante. Roma è bellissima e partire dai Fori Imperiali con le Frecce Tricolori sopra di noi, passare accanto a San Pietro e alla fine, stremate, arrivare di nuovo ai Fori Imperiali con migliaia di persone ad incitarti, non ha prezzo. Ma soprattutto è stato bello condividere questa cosa con le mie amiche. Fare il viaggio insieme, mangiare insieme, sacrificarci insieme e passare tante giornate di duro allenamento una accanto all’altra, è stata un’esperienza emotiva coinvolgente, un modo per sentirci più vicine, più unite, più amiche.»
«In più – ci confessa ancora Sara – è stato anche un modo diverso di festeggiare la Festa del Babbo che coincideva proprio con la maratona e che tutte e tre dedichiamo ai nostri babbi, anche a quelli che, purtroppo, non ci sono più.»
Al di là della prestazione sportiva, per altro di tutto rispetto, quella che abbiamo raccontato attraverso le parole di Sara Lovari è una storia di amicizia autentica, sincera, che si fortifica attraverso la condivisione di una gara dura, importante e che sicuramente resterà indelebile nei loro ricordi.