Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato Giorgio Renzi
Ho letto con interesse il comunicato/intervista del giovane assessore del Comune di Bibbiena, Filippo Vagnoli sul problema della fusione dei comuni, comparsa sulla stampa locale in questi ultimi giorni. Proprio nell’ottica di un confronto senza pregiudiziali mi sento di porre qualche domanda allo stesso e chiedere qualche chiarimento.
Vagnoli sostiene che i giovani sono per la fusione. Non ha fatto una indagine scientifica, ma è la sensazione di un giovane che vive tra i giovani. Mi permetta di esprimere la sensazione di un vecchio che ha passato la vita tra i giovani. Io ho la sensazione che ai giovani di questo referendum non interessi proprio niente e, soprattutto, credo che non siano affatto informati. Forse sarebbe il caso di fare qualche iniziativa di informazione, non solo di propaganda. Purtroppo ormai la politica è ridotta ad una gara tra venditori di sogni, anzi di illusioni (perché di sogno, come visione prospettica per il futuro, la politica avrebbe davvero bisogno). Ed allora vengo al merito di quanto dichiarato dal giovane assessore.
Prima di tutto ripete il noto refrain dei soldi che arriveranno con la fusione e che lui dà per certi. Purtroppo non si è accorto che in Italia ora c’è il “governo del cambiamento” e nulla è come prima. Come sono stati tolti soldi ai comuni su progetti anche già appaltati per le periferie, così sono in dubbio anche i finanziamenti per le fusioni. Inoltre, come già mi è capitato di notare in un precedente intervento, Vagnoli sottovaluto la perdita di finanziamenti per i piccoli comuni che la fusione farebbe perdere. Ma la cosa più imbarazzante del comunicato di Vagnoli è la sua vaghezza ed ambiguità sul problema delle fusioni. Non si capisce dal suo intervento se parla della fusione di Bibbiena/Ortignano (che è l’oggetto del referendum) o delle fusioni tra i comuni del Casentino nell’ottica di un comune unico. Due prospettive completamente diverse e non complementari.
Questa ambiguità la si rileva anche da quanto dice sulla Unione dei Comuni. La critica per la sua incapacità decidere per le troppe teste, ora zittite dallo “spauracchio Bernardini”, poi dice che “la fusione, al contrario, consente di avere una linea unica e quindi una operatività ampia ed efficace”. Ma allora Vagnoli parla del comune unico, niente a che vedere con il referendum per la fusione Ortignano/Bibbiena, che anzi sarebbe un ostacolo ad una maggiore unità del Casentino. Vagnoli conclude dicendo: “…i giovani casentinesi sentono fortissimo la necessità di un cambiamento di governance sul territorio che superi il frazionamento amministrativo”. Concordo completamente con lui e con loro (l’ho scritto e dichiarato più volte). Ma domando: la fusione Bibbiena/Ortignano è un passo in questa direzione o, piuttosto un impedimento per questa maggiore unità amministrativa della vallata? Tanto più che anche Vagnoli non dice niente sul ruolo che l’eventuale nuovo comune vuol giocare in Casentino rispetto anche all’Unione dei Comuni. Vuol continuare nell’assurda e arrogante velleità isolazionista cui abbiano assistito in questi anni o vuol mettersi a capo di un processo unitario che non può che passare attraverso il rafforzamento ed il corretto funzionamento della Unione dei Comuni? Insomma qual è il progetto politico, il “sogno” di Vagnoli e Bernardini per il futuro della nostra vallata? Vagnoli dovrebbe sapere che i giovani (e non solo loro) vogliono cose chiare e non arzigogoli politici: lasci ad altri certe ambiguità!
Giorgio Renzi