Il Rotary Club Casentino partecipa alla Giornata Mondiale della Polio

In occasione della Giornata Mondiale della Poliomielite (World Polio Day- 24 ottobre), l’UNICEF ha ricordato che, grazie al Rotary, negli ultimi tre decenni il mondo ha compiuto enormi progressi contro la polio, vaccinando oltre 2,5 miliardi di bambini e riducendo i casi del 99%.

Il Rotary Club Casentino, anche quest’anno, ha partecipato all’evento “Cartoline di luce dal mondo”.

La Giornata Mondiale della Polio è il momento in cui i Rotariani, i sostenitori della salute pubblica e tutti coloro che vogliono un mondo libero dalla polio si radunano, riconoscono i progressi compiuti nella lotta per eradicare la polio, e agiscono per contribuire a eliminarla per sempre con il preciso obiettivo di realizzare un mondo senza polio.

“La Poliomielite – ci ha ricordato Bruno, Parca in occasione della giornata organizzata dal Rotary Club Casentino – colpisce prevalentemente i bambini sotto i i cinque anni d’età, ma grazie alle estese campagne di vaccinazione pochi casi sono ad oggi riportati nel mondo e in pochi paesi è ancora endemica. Questa giornata vuole quindi essere un momento di sensibilizzazione e di mobilitazione globale sull’importanza della vaccinazione, specialmente nelle regioni in via di sviluppo dove la minaccia dell’infezione resta tangibile.”

Oggi, grazie alle estese campagne di vaccinazione e ai sistemi di sorveglianza, solo pochi casi di polio vengono riportati nel mondo. Tuttavia due paesi come Afghanistan e Pakistan, rimangono ancora endemici, in quanto non hanno mai smesso di registrare casi di poliomielite.

“Fino a quando il virus non sarà eradicato – ha concluso Bruno Parcaogni paese rimarrà a rischio di reintroduzione della malattia: per questo è necessario mantenere alte le coperture vaccinali ed attuare un’efficace sorveglianza.”

La polio continua a paralizzare i bambini afghani e pachistani e altri in oltre venti Paesi africani e asiatici. La stragrande maggioranza di questi bambini vive nelle comunità più povere ed emarginate, con un accesso limitato alle vaccinazioni e ai servizi sanitari salvavita. Questi sono anche i luoghi in cui il virus della polio continua a prosperare e a diffondersi…

Il progetto del Rotary International “Cartoline di luce dal Mondo” sono un segnale chiaro e preciso con il quale il Rotary lancia il suo messaggio di sfida alla Polio.

Un segnale che, con le manifestazioni del 24 ottobre, ha percorso tutti i continenti illuminando il Palazzo dell’ONU a New York per arrivare alla Opera House nella baia di Sidney, dalle Piramidi di Giza, al Colosseo, dal Palazzo di Westminster a Londra, al Campidoglio di Roma come da Palazzo Vecchio a Firenze al castello dei Conti Guidi di Poppi in Casentino.

Tutte cartoline di luce dove è stato proiettato in sequenza la “Ruota” del Rotary e il logo del programma mondiale “End Polio Now” per rilanciare la promessa fatta ad ogni bambino per un mondo libero dalla minaccia della Polio.

Immagini che hanno fatto il giro del mondo in oltre 33000 club, in quasi tutte le nazioni dei cinque continenti, con oltre 1.250.000 rotariani.

Un ritorno d’immagine, anche per il nostro Casentino… mondiale.

 

Due passi nella storia

Scoperta e descritta nel 1789, la poliomielite fu registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti.

In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8.000 casi.

Permettetemi di aprire una piccola parentesi relativa alla Polio Plus, questa fantastica iniziativa, che in tutto il mondo viene celebrata il 24 ottobre.

Il progetto contro l’eradicazione della polio, ha origine negli anni 1979/1980 da un’idea innovativa di Sergio Mulitsch di Palmenberg, Presidente del Rotary Club Treviglio e della Pianura Bergamasca e Governatore del Distretto allora 204, oggi 2042.
In pratica l’idea era che anche le associazioni umanitarie o i privati potessero promuovere vaccinazioni di massa, aggiungendosi o sostituendosi in alcuni casi ai sistemi sanitari nazionali ed internazionali.
Si trattava di raccogliere i fondi necessari, scegliere i vaccini, mettere a punto la strategia della loro somministrazione, predisporre imballaggi adatti per la conservazione a bassa temperatura dei farmaci e gestire la distribuzione.

A dirlo fu semplice, a gestirlo … diciamo un po’ meno.

Sergio Mulitsch, grazie ai suoi rapporti con Albert Sabin, rotariano e creatore del vaccino antipolio che rinunciò a brevettare il proprio vaccino per permettere di mantenere bassi i costi e con il Direttore Generale del laboratorio di Siena produttore del vaccino, il Professor Paolo Neri anch’esso rotariano, riuscì ad avere la sicurezza di poter acquistare i vaccini a costo di produzione.

Inoltre, Mulitsch, esperto di logistica, organizzò una catena del freddo per trasportare il vaccino a una temperatura di -20°C fino alle lontane aree di somministrazione.

Parte dalle Filippine la lotta alla Polio

Il 29 settembre 1979, un gruppo di volontari somministrò il vaccino orale antipolio presso un centro sanitario di Guadalupe Viejo, Makati, nelle Filippine. L’evento nella città di Manila era stato organizzato e presenziato dai Rotariani e dai delegati del Ministero della Sanità delle Filippine. Il Rotary e le Filippine si sarebbero impegnati a immunizzare contro la polio 6 milioni di bambini; il progetto pluriennale avrebbe comportato un costo di 760.000 dollari. Il successo del progetto contribuì alla decisione di fare dell’eradicazione della polio una priorità per il Rotary che, nel 1985, lanciò il programma PolioPlus e nel 1988 fu tra i tre membri fondatori della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), l’iniziativa globale per l’eradicazione della polio nel mondo. Grazie a decenni di impegno da parte del Rotary e dei suoi partner, oltre 2,5 miliardi di bambini hanno ricevuto il vaccino orale antipolio.

Alle prime operazioni nelle Filippine, seguì quella in Marocco, che contribuì a dare una svolta decisiva all’antipolio grazie a un grande coinvolgimento da parte dei rotariani di tutto il mondo tanto che nel 1985 il Rotary International fece propria l’iniziativa e lanciò l’idea di debellare definitivamente la poliomielite nel mondo.

Per eradicare la malattia soprattutto nei Paesi carenti di strutture sanitarie, veri e propri serbatoi endemici del virus, fu deciso di coinvolgere l’OMS che nel 1988 accettò la proposta del Rotary International decretando l’avvio ufficiale della campagna per l’eradicazione della polio dal mondo.

L’operazione prese il nome di PolioPlus.

Da allora il Rotary International coordina e coopera l’iniziativa.

In questi anni sono stati vaccinati oltre due miliardi e mezzo di bambini nel mondo, e l’Africa è stata recentemente dichiarata polio free, libera da ogni manifestazione della malattia.
Nel gennaio del 2022, si sono verificati solo due casi di polio a livello mondiale: uno in Pakistan e l’altro in Afghanistan.

Facendo i dovuti scongiuri è passato più di un anno senza casi di polio nel mondo!

Oggi si potrebbe essere tentati dal pensare che quello della Polio sia un problema ormai lontano ma, in realtà, non è così: il rischio di contagio è ancora notevole (anche per noi). Molte malattie che erano state eradicate, seguendo i flussi migratori, stanno tornando anche nel nostro Paese ma sono a rischio soprattutto chi soggiorna per motivi di lavoro o di turismo in paesi medio orientali o in vacanza o in crociera e, probabilmente ignora come il personale pakistano sia tra i più utilizzati nelle cucine e nei servizi degli alberghi e delle navi in circolazione. Pertanto è nostro interesse diretto e non solo per la popolazione locale di Pakistan e Afganistan direttamente interessata, riuscire a sconfiggere una volta per tutte la Polio.

Per questi motivi l’evento internazionale, che ha visto la diretta partecipazione dei rotariani  in tantissime città di tutto il mondo, intende sensibilizzare sui problemi della polio e incoraggiare interventi per mettere fine, definitivamente, alla malattia per la quale non esistono cure, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia.

Finché la polio esisterà sarà sempre una minaccia per i bambini di tutto il mondo, il virus della polio non conosce confini geografici e l’unica strada per evitare potenziali conseguenza è la prevenzione, naturalmente attuata mediante la vaccinazione.

 

 

 

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