La ciclopista dell’Arno: a che punto siamo con la sua realizzazione nel tratto casentinese

Di Marco Taddei

Interviste a Giampaolo Tellini, Sindaco di Chiusi della Verna e a Mauro Casasole, Ingegnere dell’Unione dei Comuni, Responsabile Unico del Procedimento per il tratto che riguarda la nostra valle

Sono qui nella sede del Comune di Chiusi della Verna al Corsalone per informarmi e parlare della “ciclopista dell’Arno” con il Sindaco Gianpaolo Tellini. Credo che anche chi legge sia per prima cosa curioso di sapere perché siamo venuti a parlarne proprio con lui e non, per esempio, con un altro sindaco della nostra valle. Così gli poniamo subito questa domanda e Tellini risponde:
La Regione Toscana, nella sua programmazione, ha previsto la realizzazione di un percorso ciclo pedonale dell’Arno che va dalla sorgente fino alla sua foce, ovvero da Stia a Pisa. L’Unione dei Comuni Montani del Casentino è stata incaricata, tramite un Accordo sottoscritto con la Regione e con tutti i Comuni interessati dal percorso, della realizzazione del tratto che va da Stia a Ponte Buriano, per una lunghezza di 57 Km. Il sottoscritto, Sindaco di Chiusi della Verna, all’interno della Giunta dell’Unione dei Comuni, ha la “delega ai lavori pubblici”, nella quale rientra anche la realizzazione della ciclopista, naturalmente per il tratto che interessa il territorio di pertinenza dell’Unione. Questo è il motivo per cui io mi occupo di questo argomento.

Fatta questa premessa possiamo quindi passare alle domande successive, chiarendo fin da adesso che gli aspetti più tecnici della questione verranno trattati successivamente con l’ingegner Mauro Casasole.

Quale importanza e quale valore assume la realizzazione di questa infrastruttura per il Casentino? Quanto viene a costare l’opera, sempre per il Casentino, e come vengono ripartiti i costi tra la Regione Toscana, “titolare” dell’intero progetto e i Comuni della nostra valle?
L’importanza di questa opera è soprattutto di tipo turistico. La ciclopista, il cui costo per il tratto casentinese va da 4 a 5 milioni di Euro, entra a far parte di quelle infrastrutture che sono pensate per ciò che oggi si chiama “turismo lento”, settore di cui fanno parte anche “I cammini di Francesco” e “La via romea”. Per quanto riguarda la ciclopista, i Comuni del Casentino, come già detto, hanno l’impegno con la Regione di occuparsi del tratto che va da Stia a Ponte Buriano: è un impegno che comporta anche la compartecipazione alle spese dell’opera con quote singole che si basano sul numero degli abitanti di ciascun comune. Per il tratto già realizzato, da Rassina alle Macee, ha riguardato tutti i Comuni della nostra valle, compresi Subbiano, Capolona, i Comuni che non fanno parte dell’Unione come Bibbiena e Pratovecchio Stia e la città di Arezzo, visto che Ponte Buriano si trova nel suo territorio comunale. Per la realizzazione dei prossimi due lotti, il primo dei quali riguarda il tratto Stia-Le Macee, si è deciso invece, con l’accordo di tutti, di sollevare da questa compartecipazione i Comuni di Chitignano, Talla e Montemignaio, dal momento che i loro territori non vengono nemmeno toccati dalla ciclopista. Comunque sia, questo impegno passato e presente degli Enti Locali ha il significato di una scelta importante perché la ciclopista dell’Arno è un’opera che, per quanto riguarda il turismo, ha un valore non solo locale o regionale ma molto più ampio; io penso che il lancio o il rilancio turistico del Casentino a livello nazionale e internazionale passi anche da opere come questa. (…)

Potrete leggere l’articolo completo (con i dati e le tempistiche di realizzazione della ciclopista) nel numero di Casentinopiù attualmente in edicola

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