Le foreste di fronte al cambiamento climatico: il convegno di domenica al Castello Landino di Borgo alla Collina

Domenica 15 settembre, alle ore 10:45, presso il castello di Borgo alla Collina, l’Accademia Casentinese invita Guido Tellini Florenzano a tenere una conferenza sul tema “Il restauro delle foreste di fronte ai cambiamenti climatici – I casi delle foreste casentinesi e di Vallombrosa”.

A partire dalla sua tesi di Laurea, discussa presso la Facoltà di Agraria di Firenze nel 1989, Guido si è sempre occupato di relazioni ecologiche degli Uccelli con gli ambienti e i paesaggi. Negli anni ha ricoperto diverse cariche elettive nel Centro Italiano di Studi Ornitologici e nell’EuropeanBirdCensusCouncil; per il primo è stato anche chief editor della rivista Avocetta, del secondo è attualmente responsabile italiano dell’analisi degli andamenti di popolazione degli uccelli. Negli anni si è occupato professionalmente di ecologia degli Uccelli e di distribuzione e andamenti di popolazione. Ha potuto utilizzare le sue competenze specifiche nella analisi ecologica anche su altri aspetti, che vanno dallo studio degli Ungulati agli Insetti, in collaborazione con la sezione di Entomologia della Facoltà di Agraria. Ha ricoperto, per un decennio, ruoli di docenza universitaria, sempre sulle relazioni tra ambienti e fauna.
Attualmente è socio della coop DREAm Italia (Pratovecchio, AR), e collaboratore con la sezione di entomologia forestale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), dell’Università di Firenze.

Guido Tellini ci parlerà del concetto di “restauro” di una foresta, inteso come intervento dell’uomo volto al ripristino della funzionalità di un ambiente che, per vari motivi, è andato deteriorandosi. Tale ambiente può anche essere non del tutto “naturale” in origine, nel senso di creato, o pesantemente influenzato, dall’intervento degli esseri umani. In particolare si parlerà, nell’analizzare le foreste casentinesi e di Vallombrosa, dell’Abete bianco, specie caratterizzata da molte particolarità che la rendono al contempo di grande valore economico così come estremamente complessa ed esigente. La sua sensibilità al clima, all’azione degli uomini e degli animali, così come alcune problematiche insite nella sua diffusione rendono questo abete un esempio ideale per parlare sotto vari aspetti delle azioni che sono state portate avanti, e che potrebbero essere portate avanti in futuro, per la salvaguardia e il miglioramento delle foreste, e di quali pratiche invece debbano essere evitate.

Comunicato stampa
Accademia casentinese – Il Consigliere, Claudio Bargellini
Castel San Niccolò, 10 settembre 2019