Lo sapevi che la rotonda del Porto… (Rikipedia – Curiostoria del Casentino)

Lo sapevi che… Che anche il monumento nella rotonda del Porto fa riferimento a Campaldino? Il tema principale è Camaldoli, infatti è stato inaugurato alla vigilia del millenario, ma la merlatura sul bordo della coppa alterna merli quadrati e merli a coda di rondine, rispettivamente detti alla guelfa e alla ghibellina. In effetti anche il monumento di Campaldino non ha la Battaglia come tema principale: è infatti detta giustamente Colonna di Dante perché, pur posizionata nella piana dello scontro e pur raffigurando nella cosiddetta “valigia” i simboli di Firenze e Arezzo, fu realizzata nel 1921, in occasione del sesto centenario della morte del sommo poeta. Recentemente la rotonda di Campaldino che ha sostituito l’incrocio su cui si trovava la colonna è stata interessata dall’installazione di un più esplicito monumento dedicato alla Battaglia: una serie di sagome di ferro che raffigurano cavalieri e armati, valorizzate anche al buio da una suggestiva illuminazione. Tra queste, per l’inconfondibile profilo della mitra vescovile, si riconosce quella raffigurante Guglielmino degli Ubertini, protagonista del mio precedente intervento.

Riccardo Bargiacchi
Riccardo Bargiacchi
Riccardo Bargiacchi, nato in Casentino nel 1978, vive a Poppi con moglie e figlio; laureatosi con lode a Firenze in Archeologia Medievale, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, discutendo una tesi sui castelli dei conti Guidi in Casentino, ha iniziato la propria attività lavorativa con le pluriennali indagini archeologiche condotte nel sito del Lago degli Idoli (Stia, AR), come componente dell’équipe della cooperativa archeologica Co.IDRA di Firenze (2003-2007). Mantenendo un rapporto di collaborazione con la Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze per progetti nazionali e internazionali, è socio dello spin-off accademico Laboratori Archeologici San Gallo. Attualmente per conto della cooperativa Oros, lavora presso il Museo Archeologico del Casentino di Bibbiena fin dalla sua inaugurazione ed ha collaborazioni in atto con l’Ecomuseo del Casentino ed altre realtà della valle per quanto riguarda attività storico-archeologiche e didattiche. Accanto a numerose pubblicazioni scientifiche legate alla sua attività professionale, anche in sedi prestigiose come la rivista ufficiale della materia “Archeologia Medievale” (I conti Guidi e l’incastellamento del Casentino: il caso di Poppi, A.M. n° XXXV-2008, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2009, pp. 315-332), e comprese due monografie intitolate “Chiese e Santuari del Casentino” (2011) e “Castelli e Feudatari del Casentino” (2014), frutto del Progetto di conoscenza e valorizzazione del Fondo Goretti Miniati (a sua cura per conto della Biblioteca di Poppi e dell’Ecomuseo del Casentino), dal punto di vista letterario, oltre a sporadiche apparizioni su riviste o antologie di premi letterari, è autore di una raccolta di poesie (Tanatofilia. Poesie d’amore, Firenze, MEF - L’Autore Libri Firenze, 2010) e di un romanzo: Falterona, Stia, AGC Edizioni, 2016 (collana “CasentinoPiù” n° 01). È storico collaboratore della rivista CasentinoPiù: da luglio 2010 tiene la rubrica “Casentino medievale: storia e archeologia”.

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