Mandrioli chiusi per rischio slavine

Dopo le ingenti nevicate dei giorni scorsi che hanno causato alcune slavine lungo la strada SP 142 dei Mandrioli, la Provincia di Forlì-Cesena ha deciso di chiudere il passo almeno fino al 30 gennaio. Questo il comunicato che si legge nella loro pagina Facebook: «La viabilità sulla SP142 “dei Mandrioli” è interdetta dal km 7+500 al km 10+770 per l’elevato rischio di slavine fino a lunedì 30 gennaio compreso. Manteniamo costantemente monitorata la situazione e comunicheremo eventuali variazioni.»

Sull’altro passo, invece, quello della Calla, i problemi sono causati dalla caduta di alcune grosse piante che ne hanno compromesso la viabilità. Questo è quanto comunicato dal Sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi:

Chiusura Sp4 del Bidente nel tratto Campigna-Passo della Calla

«Oggi (ieri 26 gennaio 2023, ndr) sono stato in Campigna per un sopralluogo dopo la caduta di alcuni abeti di grandi dimensioni lungo la strada provinciale 4. Nella notte e nella mattinata di si è verificata la caduta di 4 grossi abeti prontamente rimossi dal personale della Provincia e dai Carabinieri per la Biodiversità di Pratovecchio. La situazione è monitorata ma per precauzione la Sp4 è chiusa nel tratto da Campigna al passo della Calla. Molti alberi sono ancora “carichi” di neve, appesantita dalla galaverna. Rimane invece percorribile la Sp94 Castagno che dal Passo della Calla porta agli impianti di risalita.»
Il sindaco Valbonesi conclude poi con una considerazione personale che condividiamo e che riportiamo di seguito:
«I territori montani sono fragili e hanno bisogno di risorse per la gestione di un ambiente che è prezioso per tutti. Lo è per le materie prime che mette a disposizione (aria e acqua) e perché sono aree largamente frequentate da turisti. La gestione forestale non è un tema al centro dell’attenzione, purtroppo. Solo la “sicurezza” consente di intervenire, come del resto avvenuto in questi anni. Intervenire per motivi di sicurezza è un modo necessario ma che non risolve i problemi. Si deve pianificare garantendo la sicurezza delle strade e delle strutture in un’area dal grande valore ambientale. Non ci si può limitare ad interventi spot magari motivati dall’ordinanza dei sindaci (che in questo caso è emessa ogni anno da chi vi parla).
Da anni mi batto per questo, con risultati non sufficienti alle necessità in primis di chi in quei luoghi vive e lavora. Gli scarsi risultati non mi impediranno di farlo finché rappresenterò le istanze di questa terra. Nel frattempo gestiremo al meglio tutte le emergenze anche con l’utilizzo di tutti gli strumenti in mio possesso, come appunto l’ordinanza che obbliga i proprietari a tenere le proprie aree nelle condizioni adeguate per non arrecare pericolo alle strade pubbliche.»

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