Orientamento scolastico, intervista a Giovanni Basagni

Sabato 23 Novembre dalle ore 15.00 presso la Sala Conferenze dell’azienda Miniconf ad Ortignano – Raggiolo genitori e ragazzi delle seconde e delle terze delle scuole secondaria di primo grado (medie) del Casentino, sono invitati per un confronto aperto sulle tematiche della scelta della scuola superiore. Per parlare di orientamento l’Associazione porterà dei dati sulle professioni del futuro, ma per introdurre la tematica della scelta ha invitato un personaggio di grande spessore come Luigi Ballerini supervisore in molte scuole italiane sulla tematica, noto scrittore di libri per infanzia e adolescenza e psicoanalista.

Basagni, qual e’ l’importanza di un corretto orientamento verso la scuola superiore e perché sta così a cuore a Prospettiva Casentino?

“L’importanza di un corretto orientamento va nella direzione di fare meno errori nella scelta. Gli studenti pentiti della scelta, appena superata la Maturità, sono il 43,9%: il 23,7% dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo. Il Rapporto 2019 sulla Condizione occupazionale e formativa dei diplomati delle superiori parla chiaro. Le corrette decisioni passano attraverso un sistema informativo adeguato al quale cerchiamo di dare il nostro contributo.  Anche il percorso di  orientamento deve contenere le necessarie informazioni in un processo temporale a step partendo  dalla seconda media, percorso atto a indirizzare i ragazzi/e e le famiglie  alla corretta scelta della scuola superiore. E questo attraverso il coinvolgimento congiunto di molti attori tra scuola, genitori, figli e in questo caso anche comparto imprenditoriale. Prospettiva è fortemente interessata a dare il proprio contributo, perché riteniamo che l’orientamento sia una delle fasi più critiche che i ragazzi e le famiglie devono affrontare all’ interno del percorso scolastico”.

A sei anni dalla nascita dell’associazione, quale bilancio può fare sul fronte dei progetti con le scuole?

“A distanza di sei anni abbiamo maturato una conoscenza del mondo della scuola, grazie alla disponibilità e all’apertura dei dirigenti scolastici e dei professori che ci ha permesso e ci  permette di poter attivare una serie di progetti condivisi,  come integrazione alla didattica, che vanno nella direzione della cultura di fare impresa, potenziamento della lingua straniera, conoscenza del territorio, alternanza scuola-lavoro e alternanza scuola-università”.

Quello dello spopolamento del Casentino è un tema caldo che riguarda da vicino anche le scuole del comprensorio. Quale azioni, secondo lei, la comunità dovrebbe attivare per scongiurare ulteriori perdite? Per il futuro scolastico del Casentino cosa si auspica?

“Dobbiamo cominciare a prendere consapevolezza che la minore presenza di bambini/e ragazzi/e in relazione alla denatalità porterà con le regole attuali, da parte degli organi preposti, la necessità di riprogettare la quantità delle nostre scuole in un arco temporale di medio periodo. Da qui la necessità di partire subito con un progetto che simuli la nuova geografia scolastica cercando di far cambiare, se vogliamo mantenere un’adeguata copertura scolastica del territorio, le regole e i parametri attuali nella determinazione classi numero alunni. Per mantenere in Casentino un’autonomia scolastica che sia al servizio del territorio e che continui ad esprimere qualità,  dobbiamo lavorare da subito per mantenere la presenza delle  scuole di montagna con l’attivazione di alcuni indirizzi degli istituti superiori”.

Un consiglio che può dare ai ragazzi che si apprestano a fare la scelta e soprattutto alle famiglie che chiedono indicazioni sui lavori del futuro.

“In un mondo del lavoro che cambia così velocemente, non è facile intercettare indirizzi specifici specialmente per quei ragazzi che dopo le scuole superiori affronteranno il percorso universitario. Pertanto credo importante individuare le attitudini, da qui la necessità di intensificare  nelle medie inferiori l’attività  dei laboratori dove far emergere  la manualità, dobbiamo riqualificare i lavori manuali anche in termini culturali e a baluardo delle diverse intelligenze così da scongiurare le problematiche legate alla dispersione scolastica che registra dati ancora troppo alti soprattutto nella nostra provincia”.

 

 

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