Perchè festeggiare il 25 aprile (soprattutto oggi) – una riflessione di Massimo Macconi –

Di Massimo Macconi 

Diciamoci la verità, il 25 aprile arriva a questo 2020 un po’ usurato. Non è un caso che ormai da anni, e ancora di più in questi giorni, tanti esponenti politici e onorevoli membri del Parlamento lo liquidino sprezzanti come “divisivo” e si spingano a proporre la sostituzione con qualcosa di “più attuale”.

Ma cos’è il 25 aprile? Il 25 aprile l’Italia festeggia la liberazione dall’invasore nazista e dall’amica dittatura fascista al termine di una orribile guerra e dopo vent’anni di negazione di tutte le libertà dei cittadini italiani. In poche parole il 25 aprile è la festa della democrazia. Alla sua vittoria contribuirono in tanti, di opinioni diverse, che negli anni successivi si sarebbero confrontati, anche aspramente, su idee politiche differenti: dai liberali ai comunisti, dai socialisti ai democristiani, laici e cattolici, riformisti e conservatori. Tutti democratici.
Oggi, mentre le più grandi e antiche democrazie mondiali come gli Stati Uniti e l’Inghilterra ci lasciano esterrefatti per i comportamenti dei loro capi di governo e l’Europa arranca sotto l’egoismo del “prima gli olandesi” e del “prima i tedeschi”, si è fatta strada l’idea che un modello diverso potrebbe essere più efficace per contrastare questa crisi.
Per combattere il virus alcuni governi invocano i pieni poteri, in Brasile si approfitta dell’occasione per continuare a disboscare l’Amazzonia, sempre più spesso abbiamo pensato, sentito dire o letto del “modello Cina” o dell’efficienza della Russia di Putin, perché spaventati dal pericolo ci dimentichiamo della condizione di assoluta mancanza di libertà e di diritti in cui vivono i cittadini di quei paesi. Per noi, democratici, è più complicato; a partire dal rispetto delle stringenti norme cui siamo sottoposti, alla rabbia che ci provocano quelli che fanno i furbi con il cane, l’orto e la tuta da ginnastica.
Forse, invece, non pensiamo abbastanza ai diritti che vantiamo per il solo fatto di essere democratici. Su tutti: il diritto alla salute, all’assistenza sanitaria e la trasparenza nelle informazioni che ci vengono date ogni giorno. Consideriamo ad esempio il lavoro quotidiano dei Sindaci; se sapranno essere all’altezza potremo confermarli altrimenti li sostituiremo perchè dipendono da noi e non dal governo. Che bella cosa! Addirittura qualcuno sostiene che se nel paese di origine del virus ci fosse stata democrazia, quindi trasparenza, oggi, forse, non saremmo alle prese con una pandemia globale. Allora possiamo dire con convinzione che la libertà e la democrazia servono anche durante le emergenze perché tutelano i cittadini dai soprusi di chi detiene il potere e che in questo drammatico momento, di fronte a biechi tentativi di cavalcare la paura, questa Festa riacquista un valore straordinario.
Il significato più profondo del 25 aprile è racchiuso nella risposta che Vittorio Foa dette a Giorgio Pisanò, repubblichino, fascista e poi eletto al Senato della Repubblica. «Abbiamo vinto noi e sei diventato senatore; se aveste vinto voi io sarei morto o in galera».
Per questo il 25 aprile merita di essere ricordato, festeggiato e difeso anche nel 2020, soprattutto durante il Coronavirus. E’ la festa dei nostri diritti. Perché prima del 25 aprile i diritti non c’erano. Alla faccia del “divisivo”!
Buon 25 aprile (quest’anno dai balconi)!

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