Polemiche sugli orari del treno del Casentino, ne parliamo con il Presidente di LFI Maurizio Seri

Nella giornata di ieri abbiamo ricevuto e pubblicato la lettera di un genitore di uno studente pendolare che lamentava come gli orari del treno del Casentino mettessero in difficoltà i ragazzi casentinesi che frequentano le scuole ad Arezzo. In estrema sintesi, nella lettera era spiegato come gli studenti casentinesi che vanno a scuola ad Arezzo siano costretti a chiedere l’uscita anticipata da scuola e poi correre a rotta di collo verso la stazione per cercare di non perdere il treno che li riporta in Casentino. Cosa che quando accade li costringe a tornare a casa ad orari improponibili ripercuotendosi di conseguenza sulle attività dell’intera giornata: compiti, attività sportiva, vita sociale. (A questo link  la lettera per chi volesse leggerla).
Il dito, in questo caso, è stato puntato su chi si occupa di redigere gli orari del treno del Casentino e molti utenti sui nostri canali social si sono schierati con il genitore che ci ha inviato la lettera. Per completezza di informazione e per garantire un doveroso diritto di replica, abbiamo rivolto alcune domande al Presidente di LFI Maurizio Seri.

Presidente, generalmente sui social network è più facile ricevere critiche che complimenti. Nonostante questo, in riferimento alla lettera che abbiamo pubblicato ieri e ai commenti che abbiamo ricevuto dagli utenti, ci pare evidente che un po’ di malcontento ci sia. Davvero non si può fare niente per andare incontro alle esigenze degli studenti casentinesi che vanno ad Arezzo?
Innanzitutto, mi consenta di esprimere anche pubblicamente la mia vicinanza e completo sostegno alla nostra Capotreno vittima di minacce nei giorni scorsi. Episodi del genere non sono tollerabili e vanno puniti con decisione.
Venendo alla sua domanda, premetto che anche io sono genitore con figli studenti per cui conosco le preoccupazioni più che problematiche a cui si fa riferimento. Da genitori le cose si vedono sotto un’altra luce ed anch’io non mi sento immune da questo. Certo sentirsi dare degli incapaci e leggere discettazioni sul lavoro e la responsabilità degli altri senza conoscerne la complessità che vi sta dietro non fa particolarmente piacere, ma tant’è; questo è il tempo che viviamo ed i social non fanno altro che ampliare tutto questo. Dietro alla tastiera in molti si sentono legittimati a scrivere tutto e di tutto e i nostri figli, nel frattempo, ci osservano. L’orario di rientro è strutturato per consentire agli studenti che frequentano i vari istituti di poter accedere al servizio. L’uscita da scuola è molto varia, si esce alle 13.05, alle 13.20, alle 13.35 ed altro ancora. Il treno parte da Arezzo alle 13.15 e alle 13.45. mi sembrano orari non proprio disagevoli. Si può fare di meglio? Certamente, bisogna però considerare almeno 2 aspetti imprescindibili: ci sono anche studenti che frequentano gli istituti superiori del Casentino che meritano anch’essi attenzione ed orari il più possibile decenti; la ferrovia è a binario unico pertanto tutto il servizio inevitabilmente ne risente in termini di scambi ed incroci.

In questo caso il dito è stato puntato contro il treno del Casentino e la sua gestione. Probabilmente ci sono anche altre responsabilità. Per esempio le varie scuole di Arezzo che non adottano tutte uno stesso orario di uscita e mettono in difficoltà anche chi l’orario del treno deve farlo. Non sarebbe il caso di concertare con le scuole questa cosa?
Credo che l’attuale gestione degli orari scolastici sia un elemento positivo. Far entrare ed uscire tutti allo stesso orario creerebbe sicuramente problemi alla gestione dei flussi scolastici e ripeto gli orari dei treni sono a nostro avviso adeguati alle condizioni che richiamavo prima.

Molti studenti, per esempio, rinunciano a frequentare le scuole ad Arezzo proprio per la difficoltà degli spostamenti. Forse, una concertazione degli orari con i dirigenti scolastici di Arezzo, gioverebbe sia ai ragazzi pendolari che alle scuole stesse che vedrebbero un aumento degli studenti. È d’accordo?
Questo problema non mi è presente. Di sicuro, da quello che mi è dato conoscere, so che l’offerta scolastica presente in Casentino è di assoluto livello, pertanto, gli studenti e le rispettive famiglie hanno a disposizione più opzioni.

Infine, lei sarebbe d’accordo ad organizzare un tavolo di lavoro con i dirigenti scolastici di Arezzo per venire incontro alle esigenze degli studenti casentinesi?
In Italia un tavolo non si nega mai a nessuno.

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