Serravalle: nasce la mappa di comunità

Serravalle

Una mappa di comunità, uno specchio in cui la comunità riconosce la propria identità collettiva e, ripercorrendo il futuro, costruisce percorsi per il presente. In sostanza ogni mappa di comunità rappresenta una comunità viva.
La mappa di Serravalle è nata grazie all’impegno dei ragazzi del locale circolo Acli “Don Bosco” che, in collaborazione con la Cooperativa Oros, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e il supporto del Comune di Bibbiena come ente promotore, ha lavorato nell’ultimo anno per raccogliere tutte le informazioni relative al patrimonio, al paesaggio, ai saperi, alle tradizioni e ai monumenti del territorio.
Questo lavoro, frutto di un impegno corale, sarà presentato Mercoledì 1 Agosto, alle 21.00, presso la scuola elementare di Serravalle nel corso di una serata che avrà come relatori tutti coloro che hanno contribuito al progetto, dal sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini al presidente del Parco Nazionale Luca Santini, da Andrea Rossi dell’Ecomuseo del Casentino a Patrizia Rosai della Cooperativa Oros, fino ad arrivare agli stessi giovani aclisti.
Per svolgere questo lavoro su Serravalle, la Cooperativa Oros si è rivolta al circolo Acli in quanto principale punto di riferimento e di aggregazione del paese, attivando così i suoi trenta ragazzi e ragazze che hanno formulato una serie di questionari che sono stati sottoposti a tutti gli abitanti del paese. Il materiale di informazioni e fotografie raccolto ha permesso di rielaborare la storia di Serravalle e di evidenziarne i luoghi più significativi (dalla torre al ponte romanico), ma anche di far emergere le tradizioni, gli aneddoti, i prodotti tipici, gli antichi lavori e i cambiamenti degli ultimi decenni. Tutto questo ha permesso di realizzare una doppia mappa che da una parte riporta la cartina del paese e che dall’altra illustra la ricchezza anche del territorio circostante, andando a concretizzare uno strumento a disposizione per cittadini e turisti che vorranno conoscere Serravalle.
Il Presidente del Parco Nazionale Luca Santini commenta: “La cultura dei territori rientra a pieno titolo nella definizione di biodiversità, perchè l’uomo, con le sue aspirazioni e i suoi valori non è entità distinta rispetto alla natura. Le meravigliose Foreste casentinesi vivono da sempre in un rapporto equilibrato e proficuo con chi le abita. Uno dei ruoli del Parco è far sì che una sinergia così produttiva tra natura e cultura non venga ad interrompersi”.
«La realizzazione della mappa di comunità – commenta Andrea Detti, Presidente del circolo Acli, – ha rappresentato un’imperdibile occasione per interrogarsi sulle nostre radici, per scoprire a fondo il nostro paese e la sua storia, e per confrontarci con chi lo vive da decenni. Il lavoro è stato particolarmente stimolante perché ci siamo alternati tra passato e presente, con un viaggio dalla vita e dai lavori di ieri testimoniati dagli anziani che porta fino alla percezione di noi giovani che oggi ci impegniamo nell’animare e nel valorizzare il paese».
Il Vice Sindaco del Comune di Bibbiena Francesca Nassini commenta: “Un plauso ai ragazzi del Circolo Acli, alla loro voglia di esserci, al loro entusiasmo. Questa mappa rappresenta molto di più di un esercizio della memoria, è una porta sul futuro di questa comunità di montagna che dimostra, ancora una volta, di voler essere protagonista del proprio presente. Grazie al Parco Nazionale e la suo Presidente, che dimostra un’attenzione non comune per le comunità, ad Andrea Rossi responsabile della rete eco museale e alla Cooperativa Oros”.
Ma cos’è una mappa di comunità?
La Mappa di Comunità, chiamata anche mappa percettiva, è uno strumento con cui gli abitanti di un territorio hanno la possibilità di rappresentare le componenti della propria identità collettiva, insita nel patrimonio materiale e immateriale.
È la “carta d’identità” di un territorio secondo la percezione che di esso hanno le persone che vi abitano. Il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui la Comunità si riconosce e che desidera trasmettere alle future generazioni vengono mappate, ovvero rappresentate su una carta o su un qualsiasi altro prodotto o elaborato in cui la Comunità si può identificare.
In tal modo viene esplicitato un concetto di territorio che non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che conserva un patrimonio diffuso reso unico da una fitta rete di rapporti e interrelazioni tra gli elementi che lo contraddistinguono e le persone che l’hanno vissuto e lo vivono tuttora.
La Mappa di Comunità, però, è soprattutto un processo culturale.
La costruzione di una Mappa avviene attraverso un percorso collettivo di partecipazione e coinvolgimento degli abitanti del territorio coinvolto.

Comunicato stampa
Bibbiena, 25 luglio 2018