Soci, una classe delle medie in quarantena: la lettera giunta in redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato un insegnante della scuola media di Soci

«Il proclama amplificato dal tam-tam giornalistico è di sicuro effetto: “Covid scuola, niente classe in quarantena se un solo alunno è positivo. Tutto invariato per la scuola 0-6 anni”. Poi leggendo meglio vedi che “la regola generale, ad oggi, prevede che se viene trovato uno studente positivo venga messa in quarantena tutta la classe. L’isolamento dura 7 giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati. Come secondo passo, dopo il periodo di quarantena, viene fatto il tampone. Di fatto, le regole per decidere la quarantena sono lasciate alle singole Regioni. Sono infatti le Aziende sanitarie a decidere caso per caso, col risultato che in caso di contagio si mandano diverse classi in quarantena per periodi più o meno lunghi”.

Bene, al di là dei proclami giornalistici e delle cacce all’untore, voglio brevemente raccontare cosa succede da noi nella scuola media di Soci, dove io insegno. Il giorno 9 ottobre, sabato, entro in una classe e i ragazzi mi comunicano che c’é un alunno assente perché un convivente ha il Covid. Cose del genere sono già successe, io sono vaccinato doppia dose e munito di Green-pass,  di conseguenza mi sento tranquillissimo, per giunta i ragazzi sono sempre ben distanziati e muniti di mascherina a lezione. Decido quindi per la domenica di andare a trovare dei parenti lontani, che non vedo da prima della pandemia. Nel viaggio di ritorno comincio a starnutire, sento il sopraggiungere un raffreddore bello forte ma che attribuisco senz’altro al freddo improvviso, non certo al Covid (sono vaccinato, distanze, ecc. ecc.). Dovete sapere che oltre al Green Pass, quando entriamo a scuola dobbiamo dichiarare sotto nostra responsabilità di non presentare sintomi ascrivibili al Covid come tosse e raffreddore; in tempi normali avrei risolto la cosa con un’aspirina (sbagliando) ma in questo caso devo per forza prendermi dei giorni di malattia: ne prendo tre, da lunedì 11 a mercoledì 13 ottobre, e intanto prenoto il tampone per martedì 12 ottobre, dopopranzo, il primo disponibile. Nella mattinata di martedì mi chiama la scuola: sono in quarantena a decorrere da giovedì 7 ottobre, l’alunno assente era positivo, fino a giovedì 14 ottobre. Quindi io dal 7 ottobre me ne sono andato in giro, potenzialmente potevo infettare i parenti che sono andato a trovare, e in realtà dovevo starmene a casa isolato anche dai familiari conviventi. La comunicazione ufficiale della USL relativa alla mia quarantena è arrivata a metà pomeriggio, dopo aver fatto il tampone da me richiesto, a 2 giorni dalla scadenza e a 5 giorni dal suo inizio. Per giunta per domani, giovedì 14 ottobre, mi hanno prenotato un altro tampone: andrò a farlo, faccio prima a farlo che a spiegare alla USL che non è necessario. Pur essendo un insegnante, spiegare le cose ad una macchina burocratica che opera a compartimenti stagni è superiore alle mie possibilità. Ci ho già provato in passato. Tutto inutile. Adesso sono a mercoledì mattina chiuso in casa, al terzo giorno di malattia, sesto di quarantena formale e primo di quarantena effettiva, mi sono arrivati due sms: uno è riferito al tampone negativo (ovviamente, sono vaccinato…) e uno riferito al relativo Green Pass che ho scaricato: adesso ne ho due! non ci volevo credere, ma è così. Domani andrò a fare il secondo tampone, quello prescritto dalla USL… ovviamente sarà negativo, sono chiuso in casa in quarantena. Dopo potrò scaricare il terzo Green Pass, roba da super virtuosi, altro che Educazione Civica…

Chissà se insieme ai punti accumulati sulla patente potrò accedere a qualche buono sconto, intanto adesso sono in malattia, ma domani, giovedì 14 ottobre, sarà una giornata particolare: ultimo giorno di quarantena, con tampone negativo fresco di giornata e doppio Green Pass, chiuso in casa come un appestato, potrò uscire solo per farmi il secondo inutile tampone: che soddisfazione!»

Luca Miani

Bibbiena, mercoledì 13 ottobre 2021

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