“Terapia d’urto” per l’Arno in Casentino! Il Consorzio di bonifica alto Valdarno è al lavoro su gran parte del territorio

Operai e macchine all’opera in Casentino. Nel giro di poche settimane il Consorzio Alto Valdarno ha fatto partire (o sono in fase di partenza) una decina di cantieri per garantire maggior sicurezza al territorio splendido, ma complesso e delicato dal punto di vista idraulico, che abbraccia ben dieci comuni.
Oltre settecentomila gli euro investiti nella “cura” dei corsi d’acqua. Le maggiori attenzioni sono dedicate a quelli notoriamente più “problematici” e a quelli che, attraversando i centri abitati, potrebbero all’improvviso trasformarsi in presenze minacciose.
Terapia d’urto è prevista per l’Arno che, nella “fetta” di Toscana tra Valdarno e Casentino, assume connotazioni ben differenti da quelle, più note e conosciute, esibite a valle. Vari i tratti su cui il Consorzio intende operare. In particolare, nei pressi di Pratovecchio, oltre all’ordinario lavoro di sfalcio e di eliminazione dei materiali che potrebbero ostacolare il deflusso delle acque, in collaborazione con il comune e le associazioni dei pescatori, i lavori permetteranno poi la realizzazione di un campo gara destinato agli appassionati della lenza.
Lavori in corso anche sugli affluenti dell’Arno. Sotto i ferri il Salutio, il Rassina, che scorre nell’omonima frazione del comune di Castel Focognano; il Solano a Campaldino e a Strada; l’Archiano a Bibbiena, il Sova e il Roiesine a Ponte a Poppi, con operazioni di manutenzione ordinaria, il cui valore di ognuna varia da poco meno di diecimila euro fino a sfiorare i 100.000 euro.
In tutta l’area casentinese, grande impegno è richiesto dalla manutenzione della vegetazione e, soprattutto nelle aree collinari e montane, dal taglio selettivo delle piante per eliminare gli esemplari vecchi e malati e privilegiare quelli giovani e flessibili, che svolgono le importanti funzioni, in caso di piena, di rallentare la corrente, limitando i fenomeni di erosione delle sponde, e trattenere la discesa a valle dei tronchi e degli altri elementi provenienti dai boschi, oltre a quella fondamentale di favorire la biodiversità dell’habitat fluviale. È inoltre prevista la manutenzione di alcune opere, come quella da poco conclusa sulla briglia sull’Arno a Pratovecchio-Stia.

Comunicato stampa
Consorzio di bonifica alto Valdarno
Arezzo, 13 ottobre 2018