Un Mattarello… in testa: la storia di Donatella che si è reinventata

Succede che perdi il lavoro. Succede che non sei più una ragazzina e trovare un lavoro non è così semplice. Succede che ti prendi un anno sabbatico, di riflessione, per rigenerarti. Succede poi che decidi di rituffarti nel mondo del lavoro e che decidi, così, all’improvviso, di provare ad inventarti un mestiere. Succede che un’idea, così, semplicemente, ti viene improvvisa: «Farò la sfoglina».

«Certo,  la sfoglia so farla – dice Donatella Corazzesi, con un lieve sorriso, caratteristica del suo modo d’essere – ma devo imparare a farla bene. E così, in casa, per esercitarmi, tutti i giorni pasta fatta a mano, fino a che, siamo a giugno del 2014, vado a Bologna per frequentare un mini corso sulla lavorazione di pasta fatta a mano»

Ha a disposizione un locale, proprio in piazza, al Ponte a Poppi, sotto i portici, lo allestisce ed ecco che, il 4 ottobre di quello stesso anno, inaugura il suo laboratorio che non poteva che chiamarsi “Il Mattarello”. Infatti l’unico strumento necessario per produrre pasta fatta a mano è il mattarello. Niente macchine impastatrici o stampi per fare ravioli o attrezzi per tagliare la pasta. «Ricordo che non avevo ancora nulla, ma proprio nulla quando ho  allestito il piccolo rinfresco, tutta da sola, per accogliere un po’ di gente e fare conoscere la  nuova attività e già sin da quel momento una persona, presente alla festicciola, ordina delle tagliatelle. Quello fu il primo ordine e ancor oggi quel  primo cliente fedelmente prosegue a servirsi  del mio laboratorio…»

Si preoccupa quindi di reperire velocemente quello che occorre per “mettere le mani in pasta” perché, oltre alle materie prime e le mani, non serve altro. Per dare quel tocco in più aveva già deciso di  utilizzare solo prodotti del territorio, quindi acquista uova del Casentino, verdure coltivate  in un orto di Poppi, un po’ distante dalle strade trafficate del paese, prodotti caseari  che provengono da un pastore locale, carne di allevamenti locali  e anche la  farina, del Casentino; abbiamo infatti la grande fortuna, qui in questa vallata, di avere coltivatori di grani, grani antichi, macinati in loco. E questa è la  grande scelta di Donatella, scelta che dà quel valore aggiunto ai suoi prodotti, tutti a Km Zero, garantendone la genuinità, la provenienza controllata, utilizzando  materie prime che  puoi anche acquistare direttamente nel suo negozio. È ovvio che queste caratteristiche vengono sin da subito apprezzate e le richieste da parte dei clienti aumentano di giorno in giorno, procurando a Donatella l’esigenza di aumentare la scelta dei preparati. La puoi vedere, la Donatella, mentre fa la fontana di farina e con una forchette la mescola alle uova, impasta la sfoglia, mentre la tira col mattarello, mentre mette con metodica precisione l’impasto per i  ravioli in mucchietti tutti uguali su una sfoglia rotonda rotonda, perfetta; poi la chiude e, come facevano le nostre nonne, col bordo di un piatto crea quel solco leggero, per fare uscire l’aria dall’impasto, poi con la rotellina taglia i ravioli e.. zac.. i ravioli sono pronti. Li puoi portare a casa e gustarteli. E se per caso nel frigorifero di casa non hai a disposizione un condimento, ecco che la Doni ha, in bella vista, condimenti già pronti, sempre di sua produzione, diversi tipi di ragù, sugo di pomodoro e tanti altri ancora. Col tempo nasce poi l’esigenza di offrire qualcosa in più e trovi piatti pronti come  le lasagne, i cappelletti, questi soprattutto nel periodo di Natale, oppure  i panini fritti, (deliziosi, ve lo garantisco), i tortelli di patate e alla lastra, tanti manicaretti che volendo puoi anche gustare direttamente lì. Infatti ha allestito una  terrazzina, con qualche tavolino, che può ospitare un po’ di persone che si fermano per la pausa pranzo o, soprattutto nel periodo estivo, turisti di passaggio che possono assaggiare  i piatti tipici del Casentino, che, come vuole la tradizione, produce ovviamente solo a seconda della stagione, come la panzanella, la pappa al pomodoro, la minestra di pane. Per 2 anni si avvale della collaborazione del figlio Matteo il quale, una volta acquisita un po’ di esperienza, avvia autonomamente un servizio di catering e che, anche  con i consigli di mamma Donatella, sta portando avanti con grandi soddisfazioni.

La semplicità, la bravura, la serietà nel lavoro, la disponibilità, la certezza della qualità delle materie prime, fanno di Donatella un punto fermo per tante famiglie e non solo; sono infatti innumerevoli i ristoranti che si servono del suo laboratorio, per potere anch’essi offrire agli avventori prodotti del territorio e fatti a mano. Certo, il lavoro è impegnativo, la settimana è tutta piena: c’è il lavoro manuale da svolgere, ma bisogna  anche recarsi dai vari produttori per acquistare le materie prime, poi bisogna rispettare anche  l’orario di apertura e la presenza in negozio è fondamentale. Ferie? «Qualche pausa di alcuni giorni, ogni tanto, ma le feste comandate sempre rispettate» mi dice Donatella.

Nel corso degli anni Donatella ha avuto tante soddisfazioni: intervista sulla lavorazione del tortello alla lastra dal “Corriere della Sera”, giornate dimostrative in grandi supermercati sulla lavorazione della pasta fatta a mano, partecipazione allo “slow food Italia”.

Donatella accoglie sempre con un bel saluto ad alta voce chiunque entri, con giovialità, se ha tempo interrompe il lavoro per fare due chiacchiere con i clienti o le amiche che passano per salutarla o fare un acquisto, offre un caffè, che può essere la scusa per un attimo di pausa anche per lei. La sua disponibilità salta subito in evidenza e cerca sempre di soddisfare le esigenze dei clienti, personalizzando i piatti a richiesta: ripieni dei cappelletti, ad esempio, con ingredienti specifici , diversi dal suo solito ma esigenza del cliente, dimensioni della pasta  come quella a cui famiglia è abituata, insomma, offre quel servizio in più tanto apprezzato da tutti, senza fossilizzarsi in schemi prestabiliti per rispettare solo le sue esigenze di lavoro e non quelle dei clienti. Certo, il lavoro fatto a mano te lo permette.

E come se non bastasse, vista la sua inesauribile vitalità, si è anche organizzata con i corsi di pasta fatta a mano, molto apprezzati da uomini e donne, non solo del Casentino, ma frequentati anche dai turisti, soprattutto stranieri, che così si portano in patria un ricordo tangibile e da perpetuare nel tempo, dell’Italia e del Casentino. E che dire degli addii al nubilato? Anziché recarsi in ristoranti o discoteche ecco che le amiche della futura sposa si organizzano e frequentano un mini corso in allegria rendendo utile anche un’occasione di festeggiamento; dall’album fotografico di un noto social vediamo anche le immagini di bambini e bambine che, sorridenti, seguono scrupolosamente i consigli di Donatella. E alla fine del corso c’è pure un bell’attestato con tanto di votazione.

Ecco, questa è Donatella, una donna che ha saputo reinventarsi, che ha colto l’occasione per esprimere se stessa traendo spunto da un momento negativo della sua vita, che ha saputo valorizzarsi creando un’attività che la rende parte appieno del territorio e che, soprattutto, non ci fa restare a… bocca asciutta.

Marina Cipriani
Marina Cipriani
Nasco a Misano Adriatico il 29/05/1954. Poi per motivi di lavoro di mio babbo ci trasferiamo a San Piero in Bagno e poi a San Giovanni in Persiceto. (Bologna). Frequento liceo classico a Bologna. Mi iscrivo a Giurisprudenza che però abbandono. Dal 1984 vivo in Casentino coniugata con un casentinese. Lavoro per 30 alla Tacconi Sport. Poi il magico incontro con Marina Martinelli che mi sprona a riprendere in mano la penna, abbandonata in gioventù. Ho (anzi con Claudio, mio marito, abbiamo) 6 gatti. Mi piace leggere, scrivere. Amo il giardinaggio e la cucina.

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