Un prestigioso premio per la compagnia di teatro sociale “Un caldo demonio”

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DI ANONIMO AMORE. FATTI E MISFATTI DEL MALEFICIO DELLA CULLA” VINCE IL PREMIO REGIA AL FESTIVAL INTEGRARS DI CORTONA

 La neonata compagnia di teatro sociale “Un caldo del demonio” promossa da due psicoterapeuti casentinesi –Elisabetta Pesci, Direttore del Centro Diurno “L’isola che non c’è” (Coop. Koine) e Francesco Ridolfi –  ha vinto il prestigioso premio regia per lo spettacolo “Di anonimo amore. Fatti e misfatti del maleficio della culla” al Festival di Teatro socialeIntegrArs di Cortona. Il premio – ricevuto dalla mani della madrina del Festiva Amando Sandrelli – di fatto restituisce alla compagnia un lavoro lungo due anni, come svelato da una dei promotori Elisabetta Pesci: “Un lavoro lungo e faticoso che ha legato varia umanità per due anni, tra palco e perfezionamento, e soprattutto perché lo spettacolo fosse vissuto quasi sulla pelle di ogni partecipante. Lo spettacolo nasce da un’idea di fondo: come poter riflettere sulla diversità e sul dolore. Siamo partiti da alcune fiabe della tradizione per innestarci le vite dei nostri ragazzi, le loro storie. Così Rosaspina, Biancaneve diventano occasioni per andare a fondo del nostro essere umani e ci portano alla consapevolezza che dobbiamo essere capaci di attingere alle nostre risorse personali, per svegliarci da soli. Il laboratorio di ricerca è un luogo di sospensione, uno spazio non ancora del tutto occupato dal mondo reale dove ci costruiamo”.

Il teatro sociale è stato intrapreso dal Centro Diurno come un percorso di cura ed educativo. Elisabetta Pesci spiega: “E’ senz’altro uno strumento di cura perché aiuta a trovare un ruolo, un posto nel sistema, aiuta a gestire se stessi ed i tempi. Ma è anche uno strumento educativo, ti aiuta a trasformare ciò che senti, ad aspettare. E infine, ma non per ultimo è un gesto artistico, ovvero un prodotto fatto dagli stessi pazienti sia in gruppo che personalmente. Aver ricevuto il premio ci ha dato una cosa semplice e grande… gioia! La sensazione è quella della restituzione. La vita in fondo restituisce sempre qualcosa, quindi siamo contenti di ciò che abbiamo riavuto indietro”.

Il teatro è uno spazio di verità. All’interno del laboratorio ogni idea, intuizione, difficoltà, tecnica può essere trasformata in proposta formativa. E questo la compagnia bibbienese lo ha messo in pratica, credendoci in ogni momento e seguendo il motto “Abbiamo voglia di essere coraggiosi”.

Lo spettacolo sarà a breve portato anche in giro per l’Italia, da Bologna a Milano con l’entusiasmo di tutti, compresi i genitori dei ragazzi del centro diurno.

Ma la compagnia “Un caldo del demonio” non si ferma. Già Elisabetta e Francesco stanno pensando ad un nuovo spettacolo, ad un nuovo laboratorio, ad un nuovo spazio di magia…

IntegrArs nasce con l’intento di dar vita ad un momento di riflessione sul concetto della dignità umana e sul valore della persona, che non vengono meno, anzi alle volte sono esaltate dall’esperienza della disabilità che può colpire chiunque in qualunque momento della vita. L’obiettivo del festival è quello di dare voce alle molteplici forme della disabilità attraverso il linguaggio del teatro che probabilmente proprio perché “comunica”attraverso l’utilizzo di linguaggi non convenzionali, e spesso trasmette le emozioni e le vibrazioni dell’anima attraverso la corporeità , la fisicità, riesce a dare una dimensione completa delle emozioni e dei messaggi anche delle persone disabili, delle persone “speciali” creando un nuovo luogo di condivisione in cui ogni barriera cade e la magia del teatro rende possibile la sospensione del giudizio.

Comunicato stampa Comune di Bibbiena

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