Voci dal Casentino, Edi: un nome, un gusto, una garanzia

Incontro con Federico ed Elena, titolari della pasticceria – Gelateria Edi.

“Quando si cade sul morbido”, non è soltanto un modo di dire, ma una verità che sta a significare che non corriamo alcun rischio, perché alcune realtà ci danno la misura del saper fare, del saper portare avanti nel migliore dei modi, ciò che tanti anni prima è stato costruito. Ebbene, Federico Bachini e sua moglie Elena Salvi, possono vantarsi di aver saputo sorreggere il peso, anzi, di averlo addirittura raddoppiato e continuato a far crescere nel migliore dei modi, nonostante tutto.

 Mi sento di dire che voi del caffè – pasticceria – gelateria Edi, siete un qualcosa che viene da lontano, un’istituzione nel nostro Casentino, qualcosa che nel tempo ha saputo mantenersi e addirittura migliorarsi. Cosa volete raccontare di questa vostra tangibile realtà?

-Dal 1950 esiste il caffè, pasticceria, gelateria Edi, sono settant’uno anni e siamo in ben terza generazione, ma l’entusiasmo e la voglia di migliorarsi sempre, non manca, anzi, direi che è questa la chiave del successo, se di successo sì tratta. Noi non ci fermiamo un attimo e se ci costringono a fermarci, come è capitato a tutti purtroppo, non smettiamo mai di pensare a cosa apportare alla nostra realtà, per poterla migliorare e per continuare a farla crescere nel migliore dei modi –

Avete resistito, inventato, asportato, insomma, nonostante il periodo Covid siete rimasti in piedi…

-Durante il Lockdown abbiamo completamente ristrutturato il nostro punto vendita storico di Bibbiena Stazione, il primo “Bar Edi”, per intenderci, e lo abbiamo fatto anche per dare un forte messaggio di speranza, prima a noi stessi che crediamo nel nostro lavoro, e poi a tutti gli altri. Un modo per sottolineare, che non bisogna abbattersi di fronte alle difficoltà, bensì cercare degli escamotage per restare “in piedi”, nonostante il periodo. –

Come vi siete destreggiati e come continuate a farlo con ben due: pasticceria – Gelateria da portare avanti?

-Devo dire che con due locali e due figli piccoli, le giornate sono molto piene e a volte sembrano sopraffarci, ma poi pensiamo che se ce l’hanno fatta i nostri genitori, a lavorare e crescerci, ce la faremo sicuramente anche noi. –

La vostra coppia al lavoro m’incuriosisce molto, e Conoscendo sufficientemente entrambi, suppongo che farete scintille con gli scambi di idee e tutto il resto, visto che siete belli tosti tutti e due?

-Certo, le scintille ci sono sempre, anzi, ben vengano e che servano per tenere acceso il fuoco. La cosa bella è che sulle cose veramente importanti io e Elena ci troviamo sempre d’accordo, è come se ci fondessimo in un’unica persona, e in quel modo diventiamo davvero forti. –

Visto che le vostre sedi sono due: una a Bibbiena Stazione e una a Ponte a Poppi, mi chiedo se ognuno di voi si prende cura di una sede per uno, oppure se lo fate insieme?

-A seconda di dove c’è bisogno, andiamo e supervisioniamo entrambi, anche se devo dire che abbiamo dei collaboratori bravissimi che ringraziamo uno ad uno per il loro impegno, la loro serietà verso l’azienda, in questo momento così particolare. Tiziana, Gessica, le due Francesca, Monica e Angelo stanno remando con noi, nella nostra stessa direzione per uscire prima possibile da questa situazione, che nostro malgrado ci costringe a lavorare poco purtroppo. –

Raccontatemi una giornata tipo dietro “le vostre quinte”, una giornata tipo di oggi e di prima che arrivasse il tempo del Covid.

-Le giornate prima del Covid erano piene di lavoro, ora invece sono piene di bicchieri usa e getta, ecco la differenza. Lavorare al pubblico ora, comporta più che altro dover tirare su di morale i clienti che sono sfiniti da queste restrizioni, anche se ogni tanto qualcuno dovrebbe farlo con noi. Come tu sai, noi che lavoriamo al pubblico dobbiamo raccogliere gli sfoghi, e ci riguardiamo nel fare i nostri davanti ai clienti, che vanno invece salvaguardati e protetti da tutti i malesseri. –

Adesso raccontatevi liberamente…

-Siamo sicuri che presto ci potremo sedere a prenderci un bel cappuccino o un bel gelato. Quello che vogliamo fare, più che altro, è ringraziare con il cuore tutti quelli che ci mandano un pensiero o ci vengono a trovare. Da più di vent’anni siamo con voi e non siamo mai cambiati, neanche quando la vita ci ha messo dinanzi a dolori o avversità. Per questo faremo in modo che il nostro sorriso rimanga sempre lo stesso, perché quello non lo farà cambiare neanche il covid 19.

Per le foto, ringraziamo Elisa Mariotti, che per altri progetti, ha fatto un ottimo lavoro. –

La determinazione di questi due ragazzi ci serva a “spronarci”, a non abbatterci, ci serva ad andare avanti con grinta e inventiva, quella che incontriamo sempre entrando nelle pasticcerie – Gelateria Edi, dove Federico e Elena, insieme a tutto il loro staff, continuano ad avere sempre il solito sorriso.

Grazie ragazzi

Marina Martinelli
Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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