Voci dal Casentino: “La risposta meravigliosa della nostra gente…”

La risposta meravigliosa della nostra gente…

Saremo anche un popolo “chiuso” come qualcuno asserisce, un popolo che ha poco “sbocco”, gente che guarda soltanto al proprio orticello, e chi più ne ha più ne metta in fatto di negatività pensata da sempre nei confronti dei casentinesi, ma, quando si tratta di essere solidali, beh, allora il casentinese corre e si scopre essere infinitamente altruista. La guerra contro l’Ucraina è un qualcosa di assolutamente orrendo, di angosciante e di subdolo, ma anche la guerra, come del resto tutte le situazioni, anche le più disastrose, hanno sempre un ritorno, un qualcosa di paradossalmente positivo e quindi, come un piccolo puntino che “brilluccica” in un mare di negatività, la nostra gente casentinese, insieme alle  fantastiche associazioni esistenti, si sono adoperati e lo hanno fatto al meglio, visto che sono riusciti a raccogliere quintali e quintali di materie prime e d’emergenza, per inviarle in Ucraina. Sicuramente scorderò qualcuno che per questo “scempio” si è dato da fare, ma citando TUTTE le ASSOCIAZIONI, voglio metterci dentro anche la persona singola che ha raccolto e fatto della sua casa un centro di raccolta, appunto. Ho intervistato al solo scopo di dire grazie a tutti, Cristina Cretu, colei che ho incontrato quando io stessa sono andata col mio “qualcosa”, presso l’esposizione del mobilificio Gambineri di Ponte a Poppi, scelta la mia, fatta per la logistica a me più conveniente per scaricare il tutto, e Cristina ha fatto volentieri quattro chiacchiere con me. -So che le associazioni del Casentino che hanno aderito alla raccolta di materiali vari utili alla prima emergenza della guerra in Ucraina, sono davvero tante, io ti racconterò di quella di cui faccio parte, che per forza di cose conosco bene. Si tratta di “Casentino senza frontiere” e “Adra Italia” sezione di Pratovecchio – Stia, che sono le promotrici di questa azione specifica. Essendo io stessa una volontaria di “Adra Italia” che è presente in Italia dal 1984, e di cui la sezione di Pratovecchio – Stia è nata nel 2015, con un punto di raccolta e distribuzione di vestiario per coloro che si trovano in grave disagio sociale. Infatti, in più occasioni abbiamo collaborato con diversi assistenti sociali, al fine di reperire vestiti o mobilio per le famiglie da loro seguite, e nel tempo abbiamo avuto diversi progetti con Onlus italiane o straniere. È stato proprio così che abbiamo preso coscienza della Onlus attraverso la quale, tutto quello che è stato raccolto in questa settimana, sarà portato in Ucraina, anche se sinceramente, sia come “Adra Italia” che come “Casentino senza frontiere” non ci aspettavamo una così grande partecipazione, ma non per sfiducia nel casentinese, anzi, conosco la generosità di questa gente, ma perché ero stata contattata da una persona di Scandicci e del Valdarno per questa cosa specifica, che poi sono venuti a portare il loro pacco, che all’inizio credevamo di tenere nei nostri garage, mentre invece abbiamo spedito ben trentasei quintali di materiali vari, e devo dire che anche se è stata una settimana tosta e difficile per chi ha gestito il tutto, siamo molto soddisfatti di ciò che tutti insieme siamo riusciti a fare. Il nostro Casentino ha fatto un vero e proprio miracolo di solidarietà. A questo proposito devo dire che senza la cortesia e il sacrificio di Gambineri arredamenti, non so cosa avremmo potuto fare, e lunedì, quando Federica mi ha chiamato per mettere a disposizione il magazzino dei suoi locali per la raccolta, mi sono sentita riavere. Sabato sera abbiamo portato da loro anche ciò che avevamo raccolto a Bibbiena, Strada e Pratovecchio – Stia e il risultato è che li abbiamo invasi totalmente, fino a infilare pacchi e pacchetti anche nella loro taverna di casa. Non finiremo mai di ringraziare la famiglia Gambineri per la loro disponibilità e per averci aiutato a caricare e scaricare, invadendo totalmente il loro spazio, che per altro verrà invaso anche per un secondo carico, nei giorni a venire. Come donna ringrazio Dio per essere nella condizione di dare e non di chiedere, anche se mi sono commossa nel vedere ciò che si è compiuto sotto ai miei occhi. Non posso descrivere la gioia e la pace che si prova nel sapere che una persona possa star meglio col poco che hai fatto, dobbiamo solo provare cosa si sente, per rendercene conto. – Lavinia Dinu di “Casentino senza frontiere” racconta così…  È stata una settimana in continuo divenire, inizialmente avevamo pensato di fissare degli appuntamenti telefonici con le persone che volevano donare, ma ci siamo resi conto che la portata della raccolta stava superando di gran lunga le nostre aspettative, e con l’aiuto delle varie amministrazioni comunali, di attività commerciali e privati cittadini, ci siamo adeguati alle necessità che emergevano, e facendo turni mirati, abbiamo cercato di coordinare al meglio i vari punti di raccolta al fine di avere un percorso, quanto più possibile fluido. Ormai siamo attivi nella vallata da oltre sette anni e abbiamo avuto risposte più che positive alle nostre iniziative, anche se per questa cosa specifica eravamo perplessi, non riguardo al cuore dei casentinesi anzi, quanto alla nostra capacità di dare all’iniziativa la giusta risonanza, vuoi anche per il fermo che abbiamo subito a causa della pandemia, ma come poi si è potuto vedere la voce si è sparsa con una velocità incredibile e il risultato ha superato qualsiasi aspettativa. La generosità della gente, ci ha scaldato il cuore e avere quei magazzini che ci sono stati messi a disposizione da Gambineri, ha giocato molto sulle nostre sensibilità, perché questa ne chiama sempre un’altra. È stata un’altalena emozionale costante; l’entusiasmo di riprendere l’attività iniziale di volontariato, l’orgoglio di riscoprire quanto il Casentino sia pronto ad aiutare il prossimo, lo stupore nel vedere quanta risonanza abbia avuto la nostra raccolta, anche al di fuori della vallata peraltro, la determinazione nell’affrontare le sfide organizzative, la gioia dell’aiutare, mista alla paura di esserci “imbarcati” in qualcosa di più grande di noi, la stanchezza dopo una settimana intensa e quella sensazione di serenità incontrata negli occhi della gente, che da dietro le mascherine tradivano sorrisi. Abbiamo conosciuto persone meravigliose che ci fanno dire sempre, anziché; “chi me lo fa fare”, “lo rifarei altre mille volte”! – Ecco, queste sono le voci di due donne che hanno partecipato, donne che hanno il volontariato nell’anima e che hanno prestato la loro voce  a tutti gli altri, raccontando ciò che hanno provato in questi giorni di raccolta e spedizione, di quanto si siano accorte che nonostante tutto esiste gente bella e che ha voglia di dare, e a me non resta che dire che ho pianto per la tanta emozione, quando quel giorno sono andata lì, dove ho incontrato Federica come sempre al suo lavoro, senza che si rendesse conto della cosa grandiosa, che insieme alla sua famiglia hanno fatto. Grazie di cuore a tutti i volontari di “Casentino senza frontiere”, e di “Adra Italia”, alle amministrazioni comunali, a tutte le associazioni che hanno partecipato a qualsiasi raccolta, anche se non si tratta di questa specifica, ai singoli cittadini che ci sono stati e che sono certa, continueranno ad esserci. Ieri 10 marzo, dopo ore e ore di inscatolamento, tutto il materiale è stato preparato per essere destinato alla gente bisognosa di aiuto. Lunedì 14 sarà tutto caricato su di un Tir che pieno di alimenti, prodotti vari e di tanta speranza partirà alla volta dell’Ucraina.

Marina Martinelli
Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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