“Voci dal Casentino”: Lucio Valeri e lo spazio estivo della Campaldino

Non deve essere stato facile per Lucio Valeri fare i conti con le restrizioni di questo periodo, ma, nonostante tutto, è riuscito ad aprire lo spazio estivo che consente a tanti bambini di potervi passare le giornate, quando i genitori sono al lavoro e spesso non sanno come fare una volta terminata la scuola.

-No, non è stato facile per niente – – mi racconta Lucio. – – Abbiamo fatto un grande sforzo, soprattutto per adeguare la struttura e poterla rendere delineata e non accessibile a tutti. Indubbiamente è stata una decisione sofferta, infatti abbiamo preso tempo e deciso di riaprire per ultimi, cercando di mettere a punto tutta la situazione, rendendola idonea, con grande senso di responsabilità.

Noi della “Campaldino Tennis” di Poppi siamo una realtà che insieme allo sport, sta portando avanti un importante servizio sociale. Sono ormai vent’anni che siamo un buon punto di riferimento per tante famiglie casentinesi, famiglie che nel periodo estivo non sanno come “sistemare” i loro bambini. E proprio in virtù di questo stiamo valutando un intervento strutturale che possa migliorare i servizi offerti e aumentare le nostre attività, e attualmente stiamo cercando fondi al fine di garantire la fattibilità del progetto.

Ad oggi i bambini legati al corso di tennis sono tanti ed anche alle attività legate allo stesso, come la ginnastica propedeutica al tennis, ma anche altre attività sportive diverse, che aiutano i ragazzi a familiarizzare con lo sport in sé, e con la coordinazione in generale, e non per ultima, l’importanza dello stare insieme, di fare gruppo e di sentirsi bene inseriti in esso.

-La nostra attività – – continua Valeri – non è proprio un campo estivo, non avremmo potuto farlo con le normative in atto in questa fase due del Covid 19, non rispetto alla nostra struttura e agli spazi, oltre che al personale, per questo ho deciso di tesserare ogni bambino per la nostra federazione nazionale: la F.I.T, la stessa che ci permette di svolgere le attività invernali, nel rispetto dei protocolli federali.

Comunque trovare la formula per poter riaprire ci ha dato tanta soddisfazione, eravamo tutti molto angosciati, quando dovevamo rispondere con incertezza a quei genitori che si sono rivolti a noi, anno dopo anno, in un crescendo di bambini sempre maggiore. Per loro ci siamo attrezzati, dati da fare e introdotto ben dieci assistenti, che si stanno prodigando per la riuscita di questo progetto, quest’anno ancor più faticoso.

A tal proposito dobbiamo però provare a lavorare in maniera diversa, e colgo l’occasione di questo articolo per lanciare un piccolo grido, per provare ad alzare una mano ed essere visto. Sarebbe bello che la nostra amministrazione si rendesse conto che il nostro circolo, la nostra società lavora ben 365 giorni all’anno per offrire un servizio al cittadino, alle famiglie, oltre che allo sport, ma che la nostra area detta: “Bramasole” ha urgente bisogno di essere valorizzata, resa migliore, perché potrebbe davvero divenire un fiore all’occhiello per il nostro paese.

Per far sì che questo possa diventare realtà, abbiamo bisogno di interventi strutturali impellenti ed impegnativi, non possiamo sempre tappare i buchi, ma, seriamente programmare il futuro attorno a noi. Esistono realtà al passo coi tempi, e purtroppo oggi noi non lo siamo!

Mi rendo conto di quanto sia difficile gestire un’area grande come Poppi, con tutte le sue zone limitrofe, con tutti i bisogni e il pochissimo personale che oramai non dipende più dal comune, bensì da altre realtà, come: cooperative, enti e quant’altro, ma resta il fatto che il nostro centro si trova lì, proprio in bocca al paese, ed è la prima cosa che incontri mentre ti insinui in quello che è dichiarato uno dei borghi più belli d’Italia. Sarebbe meraviglioso dargli una “rimbellita”, sarebbe meraviglioso renderlo migliore, più accogliente e sicuro per le innumerevoli famiglie che hanno bisogno di noi, soprattutto nei periodi estivi.

La mia non vuole essere una critica, ma un piccolo segnale per dare importanza a qualcosa che tiene in sé un grande valore, come può averne un luogo atto a poter accogliere i ragazzi quando ce ne è davvero bisogno.

“Bramasole” esiste da sempre e da sempre è testimone di grida, di canti, del movimento sano dei bambini, e noi adulti abbiamo il sacrosanto dovere di mantenerlo, di renderlo migliore! –

Parlare con Lucio Valeri mi ha dato la misura di quanto conti per lui l’area della “Campaldino tennis” di Poppi, quanto sia importante arricchirla e tenerla al sicuro per tutti coloro che amano il tennis e non solo, anche per coloro che al mattino vi accompagnano i loro figli e che tranquillamente se ne vanno al lavoro, ma, anche per quelli, e sono tanti, che passando di lì, vedono qualcosa di sicuro e ben fatto!

Grazie Lucio

Marina Martinelli
Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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