Il Casentino e le fusioni, il tema torna caldo

Eleonora Ducci, Sindaco di Talla e vicepresidente della Provincia:
“Evitare fughe in avanti, ma sì alla concertazione”

Il tema del riassetto istituzionale in Casentino e delle fusioni fra Comuni torna periodicamente di attualità. Lo fa ancora in questo scorcio d’estate, nel quale si riaffacciano vecchie e nuove idee di accorpamenti, con proposte che si sovrappongono a delibere, comitati che si sostituiscono a Consigli. Il Sindaco di Talla Eleonora Ducci, Vicepresidente della Provincia di Arezzo – ricordiamo che Talla è uno dei Comuni spesso citati come possibile partner di altri in fusioni venture, ma per adesso proprio la Ducci ha escluso che Talla vada verso questo percorso – interviene nel dibattito con lo scopo di riportare la questione in ambito informativo e formativo, affinché i cittadini eventualmente chiamati alle urne per un referendum abbiano le idee sufficientemente chiare su come esprimersi: “E’ evidente – afferma il Sindaco di Talla – come la spinta verso i processi di fusione sia ormai inevitabile, e fortemente sentita dalle nostre comunità, delle categorie economiche e in seno ai nostri organi politici a tutti i livelli. Purtroppo la presenza di proposte confliggenti sotto diversi punti di vista e l’incertezza delle tempistiche rendono questi processi più una gara a chi riesce a ottenere ciò che vuole piuttosto che dei momenti di vera crescita, politica e di comunità”. Secondo Eleonora Ducci la costituzione di comitati, le delibere di consigli comunali e le raccolte di firme “Sono segnali tangibili di un’esigenza di aggregazione che deve essere gestita e tradotta nel migliore dei modi, coi maggiori benefici per i nostri territori, soprattutto sul lungo periodo. Per questo mi sento di invitare i miei colleghi Sindaci ad un momento di riflessione, e allo stesso modo i comitati costituiti da Bibbiena a Capolona e Subbiano, così come le categorie economiche e il mondo dell’associazionismo. È indispensabile un momento di arresto di tutti questi movimenti che rischiano di risolversi nell’ennesimo referendum fallimentare, o nell’ennesima lite per conservare le poltrone o costruirsene ad hoc delle nuove”.
Le fusioni, conclude la Ducci, “Sono un fenomeno di comunità che mostreranno la loro efficacia sul lungo periodo, ed è per questo che sono necessari un confronto ed una valutazione che tengano conto dei flussi economici, delle migrazioni legate al lavoro, delle caratteristiche della viabilità, dei servizi presenti sul territorio e quant’altro. Un apporto fondamentale potrà essere fornito da tutti i soggetti che desiderano partecipare alla costruzione di un nuovo Casentino, centri studi regionali come da esempio IRPET possono fornire dati rilevanti sui quali lavorare, le forze politiche tutte, indistintamente, possono contribuire a questo processo nelle sedi deputate, senza dimenticare l’apporto dei comitati di cittadini, delle categorie economiche e delle associazioni di rappresentanza. Credo che un momento di riflessione e approfondimento sia necessario e soprattutto dovuto ai nostri cittadini, che rischiano di subire questi cambiamenti senza l’adeguato coinvolgimento”.

Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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