Casentino da scoprire: Valagnesi (with english version)

Valagnesi: il fascino e la bellezza di un piccolo borgo di montagna

Di Marco Taddei

Valagnesi: chi, esclusi pratovecchini e stiani, conosce Valagnesi? Una vera e propria “chicchina”, viste le dimensioni del borgo, appena sopra Casalino (che per comparazione può essere definito una “chicca”) a circa 740 s.l.m. e a pochi chilometri da Pratovecchio, dove, fuori da ogni retorica ed espressione banale, si può davvero provare la sensazione di “essere ai confini del mondo”. Come si legge sul cartello turistico posto all’inizio dell’abitato, il piccolo borgo risulta caratterizzato da un impianto e da architetture tipiche degli insediamenti tradizionali di alta quota, dove sono di particolare interesse i seccatoi per le castagne e il sistema dei vecchi orti terrazzati, documenti significativi della passata vita di montagna. Agli occhi di un visitatore di oggi appare un  agglomerato di case in pietra attaccate o molto prossime le une alle altre, tutte in un ottimo stato di conservazione, con le vie d’accesso interne che in alcuni casi passano sotto piccoli tunnel, quasi che si trattasse di un unico edificio (a dire il vero l’unica cosa “sgarrupata” del posto è proprio il suddetto cartello turistico bilingue che gli agenti atmosferici, col passare del tempo, hanno reso quasi illeggibile). Valagnesi è immerso in un silenzio, anche un silenzio, se così si può dire, della vista, per questi tempi, irreale: affacciandosi alla terrazza all’inizio del borgo si vede all’orizzonte il crinale del Pratomagno e poi solo boschi, né una casa né una strada; e l’unico rumore che si sente, visto che oggi è abitato stabilmente solo da poche persone, è quello prodotto dal vento tra i rami degli alberi. Un luogo, come ho già detto, ai confini del mondo, bello e con un fascino particolare che riporta a tempi passati, quando il rapporto dell’uomo con la montagna era un rapporto quotidiano di sopravvivenza: probabilmente Valagnesi deve le sue origini all’antica ubicazione di una serie di capanne e ricoveri stagionali di pastori e boscaioli. Un’ipotesi suggestiva dell’etimologia del toponimo Valagnesi è quella che si basa sul fatto che proprio questi pastori e questi boscaioli fossero al servizio degli abitanti del sottostante paese di Valiana, i Valianesi appunto; anche se, più probabilmente, il nome deriva dall’etrusco “Alinea”.

Come si raggiunge Valagnesi? Se uno se la vuol prender comoda ci si può tranquillamente arrivare in auto: a Pratovecchio si va verso Lonnano e, giunti al bivio di Valiana; si tiene la destra andando in direzione di Casalino – Asqua. A Casalino, con la strada che porta direttamente nella piazza del paese, si trovano le indicazioni per Valagnesi. Ancora qualche chilometro e si entra all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi. Proseguendo, sulla sinistra ecco l’indicazione della nostra meta: Valagnesi; non c’è verso di sbagliare. Se poi non ci si accorgesse dell’ultima indicazione sulla sinistra, dopo un po’, con la strada che scende, si arriva a Digonzano; e questa però può essere una buona occasione per fare un salto dal “Rolle”, al secolo Lorenzo Cipriani, (Az. Agr. Casa Pallino), che, come altri, produce formaggi casentinesi di eccellenza. Per chi invece non volesse utilizzare l’auto e scegliesse di andare a piedi, a cavallo o con una mountain bike c’è il sentiero della “Via dei Legni”.

A Valagnesi (e Casalino) è legata anche una curiosa storia di una strada “mancata” che, come suggerisce don Pasetto in un opuscolo di 64 pagine intitolato “Itinerari Casentinesi”(Ed. Parrocchia dei SS.Vito e Modesto – Lonnano, 2007), può aver contribuito in modo significativo al processo di spopolamento dei due borghi. Siamo agli inizi degli anni ’50. Nel clima di ricostruzione postbellico, favorito anche dalla legge n. 264 sui “Cantieri per disoccupati”, si progetta la costruzione di una strada che colleghi le povere case sparse per la montagna con i centri abitati. Da una parte c’è il progetto del prolungamento della strada di Lonnano e dall’altra quello più semplice di seguire il tracciato dell’antica Via dei Legni, che collega Valagnesi con Giogo Secchieta, passando per Prato alle Cogna. Di quest’ultimo il tratto fino alla Capannina viene realizzato in tempi brevissimi. L’esponente più attivo della proposta lonnanina è Giuseppe Stefani, proprietario dell’azienda di Vallolmo (sopra Lonnano); quello della proposta alternativa il parroco di Casalino don Luigi Bati. Poi succede però che don Bati, giunto a Roma per ottenere qualche appoggio importante, muore il 19 Febbraio del ’52 in un tragico incidente stradale e così, mentre la “sua” strada si ferma alla Capannina, quella dello Stefani viene portata a termine. Anche nelle cartine attuali la strada di Casalino-Valagnesi “appare – scrive don Pasetto – come un inutile troncone nel sistema viario del Parco delle Foreste Casentinesi”.

English summary version (by Lenny Graziani)

VALAGNESI: STONE PEARL AT WORLD’S END

Valagnesi is a very small mountain village near Casalino and Pratovecchio. Surrounded by the impressive silence of the wood, Valagnesi has the look of the ancient mountain settlement: small stone houses all attached to each other, like as if they were a single building; narrow streets climbing up to the top of the village. The old squeegees for chestnuts and the terraced gardens complete the pleasant picture.

The visitor feels extraordinary emotions, perceiving the ancient taste of mountain life, in which the relationship between man and nature was a survival ratio.

You can reach Valagnesi by car, driving from Pratovecchio to Lonnano and then to Casalino, until you see the signs, or on foot, by bike or horseback, along the path Via dei Legni.

Recommended to: whoever wants to have a deep insight into traditional mountain life in Casentino.

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