Alta Velocità Arezzo, il Comitato SAVA ricevuto dal segretario provinciale della Lega Gianfranco Vecchi

Arezzo – Seimilaquattrocentoventotto firme, centodiciannove comunicati stampa, novantasette incontri istituzionali e due studi di quattro università italiane: questo il patrimonio sociale del Comitato Sava che Domenico Alberti ha consegnato nelle mani di Gianfranco Vecchi, segretario provinciale aretino della Lega.

Un incontro breve, sostanziale ed appassionante: con il denominatore comune di contribuire a cercare soluzioni condivise, valorizzando le potenzialità reali di tutti i territori.

Non hanno perso neppure un giorno i giovani del comitato, desiderosi soltanto di dialogare con tutte le forze politiche per il rilancio economico e sociale delle quattre vallate aretine e delle contigue province di corrispondenti regioni.

Durante il confronto Gianfranco Vecchi si è soffermato sulle peculiarità dei singoli territori confermando piena disponibilità ad incontrare il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini sull’argomento Medio Etruria.

Matteo Galli da Bruxelles e Andrea Spinosa da Roma continuano a seguire l’attività di SAVA insieme ad altri giovani ingegneri ed autorevoli esperti in distanziamento e sicurezza nelle forrovie di tutta Europa. In forza del merito tecnico e degli altri presupposti oggettivi  www.stazioneavarezzo.it della mobilità sostenibile. Per garantire un servizio a tutti. Non solo ad alcuni.

Costituito in piena pandemia e sviluppatosi durante la guerra russo ucraina, il comitato SAVA prosegue senza soluzione di continuità l’evolversi di questa vicenda, continuando a chiedere ad ogni competente autorità il coraggio delle scelte, anche compensative, per il rilancio di tutti i territori.

La petizione popolare invita ancora a sottoscrivere digitalmente con nome, cognome ed email senza costo alcuno tramite la piattaforma https://www.change.org/p/vogliamo-una-stazione-av-ad-arezzo

Questa esperienza di cittadinanza attiva – conferma il comitato – “resta unicamente dedicata al futuro dei giovani per onorare il più importante dei contratti sociali: quello fra i nati, chi ha terminato il percorso terreno e quanti nasceranno”.

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