Arezzo nella Via Romea Germanica

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Il Comune di Arezzo entra ufficialmente a far parte dell’associazione Via Romea Germanica a seguito dell’approvazione in Consiglio Comunale della delibera. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha individuato il 2017 come l’anno dei cammini storici dando un forte impulso ad un settore che oggi muove oltre cinque milioni di visitatori all’anno. Il turismo naturalistico muove 85milioni di persone solo in Italia, quello religioso 330milioni in tutto il mondo ed è in continua crescita. La provincia di Arezzo è attraversata da due dei più importanti percorsi escursionistici d’Italia: “la Via Romea Germanica” e “I cammini di Francesco”. L’associazione Via Romea Germanica promuove studi e ricerche di carattere storico, culturale e religioso nel segno della riscoperta dell’antica via Romea da Stade a Roma, descritta dal monaco Alberto negli Annali Stadenses. Questi ultimi, risalenti al 1250, parlano di un itinerario di pellegrinaggio verso Roma che partiva da questa cittadina della Bassa Sassonia e che, a sud delle Alpi, attraversava il Tirolo, il Trentino, Padova, Venezia, Ravenna, Forlì passando poi da Arezzo prima di scendere definitivamente a Roma da Orvieto e Viterbo. Sono complessivamente 82 i Comuni del territorio nazionale interessati dalla via Romea di Stade. All’associazione hanno già aderito Chiusi della Verna, Bibbiena, Subbiano, Capolona, Castiglion Fiorentino e Cortona. Il Comune di Arezzo è interessato da due tappe: Subbiano-Arezzo per un totale di 19 chilometri e mezzo e Arezzo-Castiglion Fiorentino di 24,8 chilometri.

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Maria Maddalena Bernacchi
Maria Maddalena Bernacchi, nata a Compito, Chiusi della Verna, vive e lavora tra Compito ed Arezzo. Negli ultimi anni dell’istituto magistrale “Vittoria Colonna” di Arezzo ha collaborato al settimanale “La Voce” ed al quotidiano “La Nazione”. Specializzata in fisiopatologia ha insegnato ad Arezzo per quarant’anni. Quale insegnante tutor di storia per il Provveditorato agli Studi di Arezzo ha tenuto corsi di formazione sulla didattica della storia contemporanea pubblicando “Il campo-profughi di Laterina” e “Dal locale al globale, esperienze per l’insegnamento della storia”. Per la nipote ha scritto e pubblicato “Ninne-nanne, filastrocche, proverbi e… Una nonna si racconta”. Collabora con Casentinopiù dal 2010, tenendo, con la figlia Silvia la rubrica “Storia e Territorio”.

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