Da Lierna all’Ucraina: la musica di Leonardo De Donno e Marco Maggi tra natura e pianoforte

Scritto dai ragazzi di Tasto89

Per piccole comunità come quella di Lierna – ha affermato il vice- presidente della proloco locale Davide Visi – Naturalmente Pianoforte rappresenta un’opportunità per valorizzare il proprio piccolo territorio, portando nuovi turisti.
Ad esibirsi nel borgo due giovani pianisti, Leonardo De Donno e Marco Maggi. Due storie diverse ma unite dalla musica: Leonardo si avvicina al pianoforte da autodidatta a diciotto anni dopo aver giocato a baseball in serie A, Marco – nato a Bibbiena – frequenta il liceo musicale di Arezzo e in seguito il conservatorio Cherubini di Firenze.
Leonardo De Donno ha pubblicato di recente il suo secondo album, che trova ispirazione nel poema Savitri del poeta indiano Sriaurobindo, che il pianista ha conosciuto durante il suo viaggio in India, dove ha esordito a livello internazionale.
Il titolo dell’album è «Suntracks», le rotte solari, composto da musica che lo ha guidato piuttosto che essere utilizzata per esprimere la volontà di comunicare qualcosa di specifico, permettendo a ogni ascoltatore di percepire sensazioni diverse. Infatti le rotte solari del titolo sono “le rotte da seguire che ancora non conosciamo ma percepiamo mentalmente”, ha affermato l’autore.
Naturalmente Pianoforte rappresenta il connubio tra natura e musica: “Sono due aspetti della stessa cosa, l’una ispirata dall’altra; quando si suona in natura, la natura ascolta” ha ricordato Leonardo. Partecipa al festival – già conoscendolo di nome – in quanto allievo
all’Accademia del maestro Roberto Cacciapaglia, in particolare durante le maratone pianistiche che si tengono in giro per Pratovecchio.
Alle stesse maratone partecipa anche Marco Maggi, che conoscendo da tempo il festival lo considera una grande opportunità in quanto esordiente che si trova affiancato ai grandi nomi. Contattato da Luis Di Gennaro, trova Naturalmente Pianoforte “una bellissima occasione per far conoscere la musica classica a delle piccole comunità e a sempre più persone, specie dal punto di vista di qualcuno che fa musica per condividerla”.
La musica di Marco parte dal 1800 con il Romanticismo di Chopin e Liszt e termina con il jazz americano Gershwin, per alleviare la tensione creata dal secolo precedente.
Alla serata, tra il pubblico, si trovava anche Yulia Tarantsova, profuga ucraina ospitata insieme ai due figli da una famiglia di Lierna. Ai ragazzi di Tasto89 ha raccontato: “Per me, essere qui stasera vuol dire non essere bloccata nel ghiaccio, è vivere una vita normale dopo tanto, ritrovandoci tutti noi in una situazione che non abbiamo scelto.”
La ragazza ha colto l’occasione per catturare la gioia dell’attimo con il proprio cellulare, per condividere i filmati della serata con un’amica musicista e ricordare questa sera e questa musica “per futuri momenti di sconforto e tristezza, riguardando questi video e portandoli sempre assieme a me, non dimenticandoli mai.”
Yulia si adopera per aiutare le famiglie e gli anziani in difficoltà che sono rimasti in Ucraina e hanno perso tutto quanto possedevano nel giro di una manciata di minuti per il fuoco e i bombardamenti, tramite un modulo
Google allegato in seguito che permette di inviare aiuti di ogni genere, da
vestiario e coperte a materiali da costruzione.
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScBYx2g33gnYoliqe7KYaju
FE_8TrR0ZaO7PPEHrTzGfW_qEg/viewform

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