Farneta, Santo Stefano con il cantastorie delle Novelle della Nonna

Santo Stefano a Farneta si festeggia all’insegna delle Novelle della Nonna.

Come paese delle novelle, il piccolo borgo del Comune di Bibbiena, intende festeggiare Santo Stefano – il giorno successivo al Natale, ma anche il Santo a cui è dedicata la chiesetta del paese – con un pomeriggio all’insegna del racconto. Alle 17.00 si terrà la Santa Messa mentre alle 17,45 presso il Circolino sede della Pro-loco si terrà uno spettacolo di cantastorie con il coinvolgimento del pubblico, in cui si narrerà una delle Novelle della nonna. A conclusione di tutto la Pro-loco offrirà un aperitivo a tutti i presenti.

L’Assessora Francesca Nassini commenta: “Il Comune, in collaborazione con la Pro-loco e a fianco della stessa, intende tenere vivo nel tempo questo percorso legato alle Novelle della Nonna e al Parco letterario “Emma Perodi”. Il racconto è atto sociale proprio perché presuppone la presenza di una comunità accogliente della parola. Le storie, inoltre,  rappresentano una vera e propria occasione di conoscenza, offrendo a chi le ascolta informazioni sul mondo e sui significati che altri hanno colto dall’esperienza, dando la possibilità di ampliare e diversificare il proprio sistema di credenze”.

Ad animare il pomeriggio del 26 Dicembre ci sarà un duo di cantastorie, “Gli Arrangiati”. Figura ormai scomparsa, il cantastorie era un intrattenitore ambulante che girava per le strade dei villaggi recitando o cantando composizioni poetiche popolari, accompagnandosi con la chitarra, l’organetto o un altro strumento musicale. Il cantastorie è l’erede del giullare medievale. I giullari o cantastorie, come vennero chiamati dopo il Medioevo, non scomparirono affatto, ma restarono per secoli una presenza familiare nelle strade e nelle piazze di città e villaggi, cantando canzoni originali, rielaborando e diffondendo leggende, esaltando luoghi santi e personaggi eroici.

Francesca Nassini commenta: “Il progetto legato alle Novelle della Nonna e al parco letterario deve essere curato come un giardino. Solo in questo modo le comunità si faranno esse stesse portatrici di un valore più grande che è appunto quello di essere testimoni e custodi di una grande eredità nei confronti delle generazioni future. Ringrazio la Pro-loco per la disponibilità che sta dimostrando a volersi fare attenta guardiana di questi valori”.

C. stampa

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