I fumetti di Luciano Bottaro: in mostra al Museo Archeologico fino a febbraio

“I Postorici”
Cronache del mondo dopo la guerra termonucleare inventate di sana pianta da Luciano Bottaro (dal 16 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018, presso il Museo Archeologico del Casentino ‘Piero Albertoni’ (Bibbiena) – inaugurazione sabato 16 dicembre ore 17:30).

DALLA STORIA ALLA… POST-STORIA
di Francesco Trenti
Direttore del Museo Archeologico del Casentino ‘Piero Albertoni’

Non avevamo ancora concluso la mostra del 2014 su Girighiz e il suo autore Enzo Lunari che già con Giuseppe Scapigliati, a cui deve andare il principale merito non solo di questo catalogo ma dell’intera manifestazione espositiva, avevamo cominciato a programmare (per dire la verità, solo a livello teorico…) la successiva. Sono passati quasi tre anni e mezzo e quella teoria, quella fantasia è diventata realtà. Con l’esposizione de “I Postorici. Cronache del mondo dopo la guerra termonucleare” non abbiamo solo voluto rendere omaggio a Luciano Bottaro, pietra miliare della fumettistica italiana, ma dare anche gambe a un contenitore, quello di Fumetti Archeologici, creato proprio nel 2014 e cui siamo particolarmente affezionati: la sintesi, l’amalgama di un elemento più ieratico, serioso, “storico” proposto dalla ricerca archeologica e quello più irriverente e diretto, ma non per questo meno vero, trasposto dalla “nona arte”, il fumetto.
Un grazie di cuore va quindi a chi ha contribuito nell’organizzazione della mostra: dal già citato Giuseppe, a Giovanni Nahmias, dagli eredi Bottaro, a Roberto Detti e a chi chiunque abbia appoggiato il progetto, senza tralasciare l’immancabile sostegno dell’Amministrazione Comunale di Bibbiena, della Cooperativa Oros e del Gruppo Archeologico Casentinese.
In tempi in cui tutto è diventato post-, dalle post-ideologie alle post-verità, abbiamo voluto non prenderci troppo sul serio e accompagnare a nostro modo il visitatore dalla Storia alla post-Storia, con l’ironica ma amara consapevolezza che raramente la seconda impara dalla prima.

QUESTA NON È UNA POSTFAZIONE
di Giovanni Nahmias

Negli ultimi anni è sempre più frequente trovare mostre di tavole originali a fumetti ospitate da musei. Un contesto molto importante: da un lato si contribuisce a promuovere nei visitatori la cultura del fumetto come arte, dall’altro si riconosce (finalmente) ai cartoonist lo statuto di artisti.
Luciano Bottaro è stato un grande artista, inventore di storie memorabili per personaggi celebri, ma soprattutto di nuovi personaggi che abitano i suoi colorati mondi di fantasia.
Una caratteristica dei grandi autori è che ogni loro creazione possiede sempre la stessa caratura artistica.
È il caso dei Postorici, che forse possiamo considerare nella vasta produzione di Bottaro un lavoro minore, per quantità e diffusione.
In realtà a ben guardarlo è un fumetto compiuto, nella concezione e nell’esecuzione, un fumetto con un grande potenziale creativo (perfetto ad esempio per una versione animata che è stata anche progettata).
Ma la storia dei personaggi a fumetti è pirandellianamente come quelle delle persone reali: fatta di momenti giusti e momenti sbagliati, condizionata dal maggior o minor tempo a disposizione per crescere (soprattutto nel caso di un autore che ha tanti altri personaggi a cui pensare), per cui si ha la sensazione che i Postorici non ci abbiano raccontato tutte le loro possibili storie.
Sono sicuro che Bottaro li ha inventati e disegnati perché lui per primo si divertiva un sacco.
Anche per questo i Postorici li sento particolarmente vicini al loro papà (e difatti proprio a loro Bottaro nel 2001 ha dedicato il numero unico dell’almanacco di fumetti comici Post): in quanto frutto solare e divertente di un mugugno ligure cosmico sul senso della storia, sull’umanità destinata a sbagliare e a ricominciare (per sbagliare di nuovo?).
Narrativamente offrono molti spunti importanti: geniale l’invenzione di uomini preistorici che fanno gli archeologi, come geniale l’idea che un dopo-bomba abbia popolato la terra di animali fantastici e colorati (irrinunciabili per Bottaro) o che ognuno parli con un proprio difetto (?) di pronuncia.
Come se anche gli umani fossero esemplari unici di una loro razza.
Infine una nota di forma, i disegni di Bottaro hanno una caratteristica tipica dei grandi maestri, ben evidenziata dalla selezione in mostra e in catalogo: sono senza tempo!
Anzi sono sempre moderni, con la loro linea chiara, con i loro colori pastello accesi. In questo i Postorici sono esemplari: freschi, puliti, sempre contemporanei.
Una mostra di tavole e illustrazioni dei Postorici allestita in un museo archeologico è un felice corto circuito e rappresenta il connubio perfetto tra arte, storia e ironia.
Un piccolo suggerimento per indirizzare l’umanità nella giusta direzione, cosicché dei futuri postorici non abbiano ad esistere mai.

La genesi

È sempre difficile stabilire con esattezza la nascita dei personaggi di Bottaro, perchè raramente l’anno di creazione coincide con quello di pubblicazione. Per quanto riguarda i Postorici si considera il 1957, l’anno in cui sul trimestrale Pepito Magazine, edito da Sagédition, viene pubblicato il primo episodio, scritto e disegnato da Luciano Bottaro, di questa serie che, inizialmente, portava il nome dei due protagonisti, Pinko e Ponko. Ma la genesi è un po’ più articolata.
Bottaro realizza questa storia, “Et tout ça pour une mouche!”, circa due anni prima, partendo da un’idea abbozzata già nel 1950, ma rimane nei cassetti della casa editrice francese perchè supera di quattro pagine la lunghezza standard prevista dalla pubblicazione. Nel frattempo egli scrive un’altra avventura, in linea con le direttive dell’editore, che affida però alla matita di Franco Aloisi e che viene pubblicata due mesi prima dell’altra. “Qualche tempo più tardi – racconta Bottaro in un’intervista a HOP! – mi è venuto in mente che questi uomini delle caverne potessero benissimo essere dei sopravvissuti alla bomba atomica. Pitagora è il primo di loro a rendersi conto che vivevano in un mondo ricostruito sulle ceneri di un conflitto che ha distrutto la nostra civiltà. All’inizio fu difficile far accettare l’idea al direttore della Sagédition, a tal punto che la prima storia che ha accettato è stata tradotta oscurando quest’ aspetto post-storico…”. Guido Scala e Carlo Bracci, a volte su testi di Carlo Chendi, sono gli altri due autori, oltre al già citato Aloisi, che affiancano l’autore rapallese in questa prima fase di pubblicazione su Pepito, che si protrae per una decina di anni. Bottaro prosegue “…L’idea di questi bizzarri archeologi, che dissoterrano e scoprono i resti della nostra civiltà, mi intrigavano molto e per questo proposi I Postorici per il mensile WHISKY&GOGO, che era in fase di studio”. E così dopo un breve periodo di assenza, nei primi anni Settanta, la serie ritorna sul trimestrale francese Whisky&Gogo, con nuovi episodi dallo stile grafico più maturo e pulito, ribattezzata I Postorici. In Italia alcuni episodi vengono pubblicati sul il settimanale Corriere dei Ragazzi.
Dunque possiamo dire che quest’anno i Postorici festeggiano 60 anni… auguri!
Dal sito ufficiale di Luciano Bottaro www.lucianobottaro.it

L’autore

Luciano Bottaro (Rapallo 1931-2006) è stato uno dei più apprezzati e prolifici autori di fumetto umoristico internazionale. Creatore di migliaia di storie e di decine di character di successo (come Pepito, Baldo, Whisky & Gogo, I Postorici, Aroldo, Lola e Otello, Redipicche, Pik e Pok, Big Tom, Oscar Nasolungo, Pon Pon…), è ricordato anche come uno dei maggiori interpreti dei comics disneyani di tutti i tempi. Per la casa di Burbank Luciano Bottaro ha infatti realizzato capolavori assoluti, come il Dottor Paperus, e inventato personaggi di successo, come Rebo e il Dottor Zantaf. Un artista come pochi al mondo, il Maestro di Rapallo, in grado di trovare la sua strada assimilando la lezione dei primi, grandi maestri del fumetto e reinterprentandola attraverso il suo unico e inconfondibile talento.
Dal sito ufficiale di Luciano Bottaro www.lucianobottaro.it

Ideazione e cura:
Annabella Bottaro
Giovanni Nahmias
Giuseppe Scapigliati

Non avremmo potuto realizzare questa mostra senza il contributo di:
Francesco Trenti
Silvia Zichella
Eda Norcini
Roberto Detti
Andrea Orlandi
Umberto Randoli
Martina Treu
Federico Fiecconi
“Quelli” del G.A.C.
“Quelli” di Immedia
Lorenzo Gambineri
Cristina Ferri
Stefano Brami
Franca Biancucci
Giovanni Brami
Claudia Marini
Silvia Rossi
Lucia Cipriani
Elena Agnoletti
Lara Fratta
A Giulio, Olmo e Leo nella speranza che un giorno afferrino il testimone per il momento… buona lettura!

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