I Malarima: quando la musica è una macchina del tempo

“La musica è qualcosa che va oltre il tempo. La ami, la frequenti, ti ci dedichi con passione. Per anni. Poi magari la accantoni. La metti in un angolo. Ma non la dimentichi. Sta lì. Pronta a rientrarti nella testa e nelle viscere. E ogni volta è esattamente come la prima volta” (Max)

Le storie di Casentinopiù

E per il casentinese Max Rossi, per Alberto Agnelli e Riccardo Scianca (tre ex componenti dei VIDIA, rock band fiorentina in scena nei primi anni ’90) quella “prima volta” è ancora presente e nitida nella testa e nel cuore; quando con Enrico Greppi  (alias Erriquez-Bandabardò) si esibiscono al Torino Anteprima Rock 1990. E’ la prima volta dell’attenzione, di una produzione. Di un primo disco. Delle prime migliaia di copie vendute. Di un contratto con la casa discografica CGD-WARNER. Quando i tempi dello studio universitario consentono ancora di coltivarla in maniera intensa, una passione. E le serate nei garage  all’ombra del Viadotto dell’Indiano sono cariche di sogni. Quando è facile “Credere a tutto” (cit). Anche al sogno di poter vivere, magari, di musica.

“In realtà non avevamo fatto forse i conti con i progetti di vita di ciascuno di noi – mi dice Massimiliano– percorsi universitari da terminare, famiglie da costruire, itinerari professionali da intraprendere (Max è oggi un geologo ndr). E tutto questo strideva fortemente con le pressioni di una casa discografica, che, legittimamente, ad un primo -discreto- successo, vuol far seguire subito un secondo disco. E’ stato necessario scegliere. Doloroso. Ma necessario”

E il gruppo si è dissolto. Le strade si sono divise. E lei, la musica, è stata accantonata per un po’.

“Venticinque anni. Tanto ci abbiamo messo per ritrovarci. Un tempo lungo quanto le singole storie di ciascuno di noi, del nostro lavoro, delle famiglie, dei figli, dei nostri singoli percorsi personali”

Ma lei, la musica, non ci sta. Abbatte le distanze. Sia quelle temporali che fisiche. “E Ti fa spostare, da un anno e mezzo circa – mi dicono Riccardo e Alberto- tra Firenze e il Casentino, ogni venerdì, per trovarsi, per ritrovarsi. Per provare. Per riprendere un discorso interrotto”

Base operativa il Casentino. Studio di registrazione in casa di Max e i venerdì dedicati a emozionarsi nelle sonorità indie rock, pop. Il garage. Le loro sonorità. E di nuovo, quindi, la passione. Inalterata. Come il gusto della ricerca. Del dettaglio. E un nuovo acquisto. Il casentinese Maurizio Gangi. Ma soprattutto un cd autoprodotto. Sei brani, testi, video e musica. Le prime uscite.

“Malarima è il nostro progetto “adulto”. Abbiamo trasferito le sonorità che ci sono care (le sonorità delle chitarre, un cuore ritmico armonico e sostanzialmente semplice) sulle storie di tutti  giorni, temi universali e temi della quotidianità. Il nostro live-set è un classico basso, chitarre e batteria. Scarno ed essenziale.”

Ed energico. Ed emozionale. Aggiungiamo noi. E passionale. Come sa essere un qualcosa che a distanza di 25 anni ancora unisce. Che consente, citando il title-track, a distanza di decenni ancora di poter “Credere a tutto”. O, se non proprio a tutto, almeno alla voglia di provarci. Provare a sperimentare di nuovo l’emozione di fare musica.

https://www.facebook.com/malarima61/videos/1467010800032471/

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Roberta Fabbrini
Roberta Fabbrini
Roberta Fabbrini, nata a Bibbiena (AR), (ma cresciuta a Cetica ndr) vive e lavora in Casentino, dove fin dal 1996 svolge la libera professione di Architetto. Appassionata di Arte, Architettura e Paesaggio, e di Recupero del patrimonio storico, collabora stabilmente con Casentinopiù fin dal 2010, tenendo una sua rubrica dal titolo Architettura & dintorni. Appassionata verso tutto ciò che riguarda il Casentino e i casentinesi , scrittrice sempre per passione, si è scoperta da poco tempo anche amante dell'escursionismo naturalistico e del trekking. E della buona tavola. Ma questo da sempre. Tutti settori che rendono il Casentino la sua terra ideale.

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