La casentinese Monica Dinu premiata tra i migliori giovani ricercatori d’Italia

La terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori del Gruppo 2003 ha finalmente i suoi dieci vincitori: dieci quanto i temi molto attuali e innovativi che sono stati presentati quest’anno dal Gruppo. Rivolto alle ricercatrici e ai ricercatori con meno di 7 anni di attività dalla fine del dottorato, il Bando ha ricevuto ben 543 candidature, un vero e proprio record.

Tra le nuove speranze della ricerca italiana che con un loro lavoro scientifico pubblicato su riviste prestigiose si sono aggiudicati il premio nelle diverse categorie c’è anche la casentinese Monica Dinu (Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi di Firenze) è la vincitrice della categoria Alimentazione con una ricerca molto innovativa che ha confrontato gli effetti di una dieta vegetariana, rispetto ad una dieta mediterranea isocalorica, sui parametri di funzionalità renale.

Monica Dinu 34 anni, sposata con il Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli attualmente è ricercatore RTD-A presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università degli Studi di Firenze e docente di corsi di alimentazione e nutrizione umana. Dopo aver ottenuto una Laurea Triennale in Scienze Biologiche e una Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Scienze Biomediche – Curriculum Scienze Fisiologiche e Nutrizionali presso l’Università di Firenze nel 2018, con una tesi incentrata sullo studio della dieta Mediterranea e vegetariana in prevenzione cardiovascolare. Durante il Dottorato, ha condotto ricerche presso la School of Life and Medical Sciences dell’University of Hertfordshire, Regno Unito, dove ha approfondito tematiche legate all’applicabilità della dieta Mediterranea in paesi non mediterranei. Nel corso del suo percorso formativo ha partecipato a vari progetti di ricerca nazionali e internazionali e si è specializzata nella progettazione e realizzazione di studi sperimentali per valutare gli effetti di diversi alimenti e modelli alimentari su biomarcatori di salute. Parte delle sue ricerche si sono concentrate sullo studio dei grani antichi e del loro impatto su indicatori di salute e sul microbiota intestinale. Inoltre, ha sviluppato competenze avanzate nella realizzazione di revisioni sistematiche e meta-analisi, concentrandosi sul ruolo della dieta nella prevenzione e nel trattamento di obesità e malattie croniche. Nel 2016 ha vinto il Premio della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) “Gianvincenzo Barba” per la Ricerca Scientifica e l’Innovazione in Nutrizione Umana. Nel 2023 è risultata vincitrice del Bando PRIN2022 (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) con il progetto “PROMENADE,” che coinvolge 3 Atenei italiani e mira a valutare il ruolo degli alimenti ultraprocessati nel modulare gli effetti della dieta Mediterranea sulla salute dell’uomo e del pianeta. Ha partecipato e partecipa attivamente al comitato editoriale di diverse riviste scientifiche internazionali in qualità di Guest Associate Editor ed è co-titolare del brevetto MEDI-LITE, un software per il calcolo dell’aderenza alla dieta Mediterranea, registrato nel 2018. È stata relatrice in oltre 20 convegni di carattere scientifico e nel 2023 ha effettuato un periodo di mobilità internazionale nell’ambito del Programma Erasmus+ Azione KA107 per insegnamento presso l’Università di Al-Quds, Dipartimento di Salute Pubblica nei Territori Palestinesi. È Coordinatrice Nazionale del gruppo SINU Giovani e Segretario della Sezione Regionale Toscana-Umbria. Le sue ricerche hanno portato alla pubblicazione di oltre 70 articoli scientifici su riviste internazionali peer-review, oltre alla scrittura di 2 capitoli di libri.

Ma quale impatto avrà la ricerca della casentinese Monica Dinu?

La malattia renale cronica, caratterizzata da un progressivo e irreversibile declino della funzionalità renale, rappresenta un importante problema sanitario mondiale e nazionale. In Italia, la prevalenza di questa patologia si aggira intorno al 10%. Considerando il suo ruolo come fattore di rischio indipendente per eventi cardiovascolari e la sua correlazione con malattie metaboliche quali l’obesità e il diabete, è fondamentale definire strategie preventive che possano ridurne l’incidenza o rallentarne la progressione. Dati osservazionali supportano il ruolo di alcuni fattori dietetici nella prevenzione e nella gestione di questa patologia, ma gli studi clinici sono ancora pochissimi. Questo trial è stato il primo a confrontare gli effetti della dieta vegetariana (DV) e Mediterranea (DM) sulla funzionalità renale.

Il premio consiste in 3.000 euro e un diploma, ma soprattutto nella soddisfazione di essere stati valutati da dieci commissioni costituite in prevalenza dai membri del Gruppo 2003, tutti scienziati con un numero di citazioni che li pongono ai vertici della ricerca nazionale e mondiale.

Il Premio Giovani Ricercatrici e Ricercatori edizione 2023 è stato organizzato con il Consiglio nazionale delle ricerche, che festeggia il suo centenario, ed è stato sostenuto da: Enel Foundation (Knowledge Partner), Agenzia Spaziale Italiana, Chiesi, Federazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Fondazione Bracco, Istituto Nazionale di Astrofisica, Prysmian Group.

Per informazioni aggiuntive sul premio e i relativi lavori scientifici:

https://www.scienzainrete.it/premio2023

 

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