L’inglese si impara anche in Casentino. Ripartono i “City camps” estivi

Saper parlare e scrivere correttamente in una lingua straniera non è mai stato tanto importante quanto oggi. Immergersi in altre culture rappresenta da sempre il miglior investimento per costruire un solido bagaglio di esperienze e, non ultimo, di competenze linguistiche. L’Associazione ACLE (Associazione Culturale Linguistica Educational), in collaborazione con la Parrocchia di Soci, propone, per il quinto anno consecutivo i CITY CAMPS, campi estivi che si svolgono proprio in Casentino, con lezioni di inglese abbinate ad attività ludiche e ricreative, per insegnare la lingua attraverso il gioco e l’interazione linguistica. Quest’anno ACLE ha completamente rinnovato il proprio materiale didattico.
Con CITY CAMPS si contribuisce a rendere i nostri piccoli e i nostri giovani campers dei cittadini consapevoli nei confronti di un tema importantissimo ovvero la salvaguardia dell’ambiente attraverso piccoli esperimenti e riflessioni, ALL IN ENGLISH.
Che cosa è che contraddistingue un City Camp dal classico Camp Estivo? La qualità dei City Camp è il risultato di un mix di fattori che tutti insieme concorrono a renderlo un’esperienza magica. Oltre alla scelta della location e dello staff, ciò che fa la differenza tra un Camp in cui i bambini e i ragazzi si divertono a giocare all’aria aperta e uno in cui riescono veramente ad appassionarsi alla lingua inglese è il metodo. In un City Camp nessun dettaglio è lasciato al caso: i tipi di gioco, come intervallare la tipologia di attività, come cercare di far partecipare sempre tutti.
Anno dopo anno, in base ai feedback dei ragazzi e dei Tutors, che a loro volta apportano la loro esperienza didattica, il programma viene sempre aggiornato e migliorato.
Un City Camp è una vera e propria esperienza di vita, oltre che linguistica. I ragazzi imparano facendo quello che gli viene meglio: divertirsi, conoscere nuovi amici, stringere legami duraturi entrare in contatto con specifiche tematiche. Questo l’obiettivo: creare entusiasmo verso l’inglese. Tutto il programma è studiato per fare in modo che il bambino si diverta ad usare l’inglese come un mezzo per giocare. Acquisire la consapevolezza che l’inglese non è solo una materia scolastica, ma anche un migliorare l’approccio del bambino allo studio che innesca un circolo virtuoso nel suo percorso di apprendimento. I giochi e le attività sono strutturati per far fare ai bambini un’esperienza diretta e coinvolgente su tutti i piani.
Per 5 giorni i ragazzi si troveranno a stretto contatto con trainee tutors che arrivano da Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Irlanda, Scozia, Galles, Sudafrica, e tanti altri paesi anglofoni del mondo. Essi hanno l’importante ruolo di motivare i partecipanti portando parte della loro cultura e del loro mondo nella realtà casentinese. Per i ragazzi questa rappresenta un’opportunità unica per relazionarsi con persone madrelingua e comprendere che l’inglese è una lingua meravigliosa utile a comunicare con persone di tutto il mondo.

I city camps si tengono alla fine dell’anno scolastico per una o più settimane, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00. Si può decidere di iscriversi ad una sola settimana o di proseguire l’esperienza fino alla fine dei camps. Si rivolgono ai bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e ai ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.

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Eugenio Milizia è nato a Serravalle di Bibbiena nel 1948, dopo la seconda elementare è emigrato con la famiglia a Roma. Qui ha studiato e lavorato fino al 2000. Si è laureato presso l’Università La Sapienza in Ingegneria, specializzato in “Informatica industriale – Safeware”. È stato Dirigente delle Ferrovie dello Stato fino al 1993, dirigendone il settore Ricerca & Sviluppo e avviando importanti progetti computerizzati per le Stazioni e per le linee Alta Velocità. Poi come consulente ha lavorato nell’industria ferroviaria ALSTOM a Bologna fino al 2010, contribuendo alla costruzione delle linee AV Roma-Napoli e Bologna-Firenze. Ha avuto incarichi di formazione professionale, scrivendo tre testi di grande diffusione nel ferroviario: “Elettronica Digitale e Microprocessori”, “Dizionario ferroviario” e “Progetti di Impianti ferroviari” (in uso nelle Facoltà di Ingegneria). Dal 2010 è in pensione ed è tornato ad abitare nella casa natale di Serravalle. Qui in Casentino da scrittore tecnico si è trasformato in scrittore di brevi racconti, di saggi e romanzi, fra i quali “I volontari ospedalieri di AR” e “Il Castello di Poppi s’è bruciato…”. È Giornalista pubblicista, ha collaborato con Casentino 2000 e dal 2015 collabora con Casentino Più.