Lo sapevi che la Colonna di Dante… (Rikipedia – Curiostoria del Casentino)

Di Riccardo Bargiacchi

Lo sapevi che…

…che all’Italia in Miniatura, il famoso parco tematico romagnolo, tra i 273 monumenti che rappresentano tutta Italia ce n’è anche uno casentinese? Ogni volta mi stupisce e mi inorgoglisce leggere il cartellino con scritto “Poppi” e vedere la miniatura della Colonna di Dante tra il duomo di Firenze e San Marino! Il monumento rappresentato non è stato scelto per il suo valore in sé, ma per l’importanza dell’evento che commemora: la Battaglia di Campaldino. Noi casentinesi a volte la sentiamo istintivamente come una storia nostra, concretamente rivissuta nell’esperienza personale attraverso la familiarità con storie, monumenti, novelle e leggende, ma fu in realtà un fatto d’armi di portata internazionale. All’epoca infatti quella battaglia ebbe quasi il sapore di una guerra mondiale, in cui non si scontrarono semplicemente Fiorentini e Aretini, ma due grandi coalizioni internazionali di Guelfi e Ghibellini, in cui peraltro non mancavano fuoriusciti fiorentini tra le fila ghibelline e, dall’altra parte, esponenti dei ceti dirigenti di Arezzo e del suo territorio convertiti al guelfismo, come alcuni conti Guidi. L’importanza dell’evento superava quindi i confini del Casentino, quelli della Toscana ed anche dell’Italia, fino a superare anche i confini dell’Europa e i limiti cronologici del Medioevo, se andiamo a considerare gli sviluppi e gli effetti in una prospettiva di lungo periodo; basti pensare al fatto che, al di là dell’oceano Atlantico, ancora quasi inesplorato in quel 1289, il nuovo continente deve in qualche modo a Campaldino il proprio nome: il nome Amerigo iniziò a diffondersi a Firenze in onore proprio di Amerigo di Narbona, capitano della compagine guelfa, per poi tramandarsi, come spesso accade ancor oggi di nonno in nipote, fino ad arrivare a quell’Amerigo Vespucci, da cui il temine America ebbe origine.

Riccardo Bargiacchi

Riccardo Bargiacchi
Riccardo Bargiacchi
Riccardo Bargiacchi, nato in Casentino nel 1978, vive a Poppi con moglie e figlio; laureatosi con lode a Firenze in Archeologia Medievale, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, discutendo una tesi sui castelli dei conti Guidi in Casentino, ha iniziato la propria attività lavorativa con le pluriennali indagini archeologiche condotte nel sito del Lago degli Idoli (Stia, AR), come componente dell’équipe della cooperativa archeologica Co.IDRA di Firenze (2003-2007). Mantenendo un rapporto di collaborazione con la Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze per progetti nazionali e internazionali, è socio dello spin-off accademico Laboratori Archeologici San Gallo. Attualmente per conto della cooperativa Oros, lavora presso il Museo Archeologico del Casentino di Bibbiena fin dalla sua inaugurazione ed ha collaborazioni in atto con l’Ecomuseo del Casentino ed altre realtà della valle per quanto riguarda attività storico-archeologiche e didattiche. Accanto a numerose pubblicazioni scientifiche legate alla sua attività professionale, anche in sedi prestigiose come la rivista ufficiale della materia “Archeologia Medievale” (I conti Guidi e l’incastellamento del Casentino: il caso di Poppi, A.M. n° XXXV-2008, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2009, pp. 315-332), e comprese due monografie intitolate “Chiese e Santuari del Casentino” (2011) e “Castelli e Feudatari del Casentino” (2014), frutto del Progetto di conoscenza e valorizzazione del Fondo Goretti Miniati (a sua cura per conto della Biblioteca di Poppi e dell’Ecomuseo del Casentino), dal punto di vista letterario, oltre a sporadiche apparizioni su riviste o antologie di premi letterari, è autore di una raccolta di poesie (Tanatofilia. Poesie d’amore, Firenze, MEF - L’Autore Libri Firenze, 2010) e di un romanzo: Falterona, Stia, AGC Edizioni, 2016 (collana “CasentinoPiù” n° 01). È storico collaboratore della rivista CasentinoPiù: da luglio 2010 tiene la rubrica “Casentino medievale: storia e archeologia”.

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