Nella ricorrenza del 75° anniversario del suo olocausto Moggiona ricorda Danilo Ballerini

Nella ricorrenza del 75° anniversario del suo olocausto, Moggiona ricorda Danilo Ballerini, partigiano d’Italia, ucciso il 30 luglio 1944 a soli 19 anni.

Domani 25 aprile nel centro di Moggiona, alle 9 di mattina, saranno ricordati i partigiani caduti con la deposizione di una corona da parte del sindaco di Poppi Carlo Toni. Nell’occasione il paese dedicherà una particolare attenzione alla memoria di Danilo Ballerini, partigiano d’Italia, al quale è stato anche dedicato uno spazio all’interno della Mostra permanente sulla Guerra e la Resistenza in Casentino, antenna ecomuseale del

Danilo Ballerini

Casentino. Le motivazioni per l’ubicazione della Mostra permanente nel paese di Moggiona sono dettate da precisi avvenimenti legati alla storia recente della comunità, interessata dal passaggio della Linea Gotica e segnata da un eccidio nazifascista con l’uccisione di 17 persone tra anziani, donne e bambini avvenuto il 7 settembre 1944. Lo spazio, provvisto anche di piccola biblioteca espone pannelli, disegni e documenti storici originali. Ballerini figlio primogenito di Angelo Ballerini di Moggiona, Maresciallo Capo dei Regi Carabinieri e pluridecorato della Prima Guerra Mondiale, e di Maria Tassini, anche lei di Moggiona. D’estate la famiglia tornava sempre nella piccola frazione di Poppi per trascorrere il periodo di ferie e ritrovare i tanti parenti. A Bra Danilo cresce e si forma, frequenta il liceo classico di Alba, lo stesso liceo che frequenta Beppe Fenoglio, di 3 anni più grande di lui, partigiano e famoso scrittore, e come lui Danilo si avvicina agli ideali della Resistenza, sotto l’influsso dei suoi professori. Il 17 dicembre 1943, all’indomani dell’esame di maturita’ e dopo essersi iscritto ed aver iniziato a frequentare la facolta’ di giurisprudenza a Torino, Danilo ottiene il foglio di congedo illimitato dal servizio militare e potrebbe quindi tranquillamente proseguire i suoi studi universitari. Ma la strada che Danilo seguirà sarà un’altra. Nell’aprile del ’44, insieme a Beppe Fenoglio e Leonardo Cocito, è agli ordini del Generale Icilio Ronchi Della Rocca, Comandante della XII Divisione Bra Partigiani e partecipa a diverse ardimentose azioni di sabotaggio. Il 30 luglio di quel 1944 Danilo, all’età di 19 anni muore in combattimento. La salma di Danilo fu momentaneamente nascosta in una gratta di tufo. A seguito della morte del figlio il padre, Angelo, a cinquant’anni entrò nelle banda partigiana con il mitra del figlio. Catturato, incarcerato e seviziato dai nazifascisti morirà in conseguenza delle sevizie subite nel settembre del 1945. Il 19 settembre 1945 a Bra vennero indetti i funerali solenni di Danilo e Angelo Ballerini a cui partecipò l’intera città. Negli anni successivi a Danilo Ballerini, Partigiano d’Italia, vanno tanti riconoscimenti, e già nel ’46 a lui vien intitolata una via nel centro di Bra. In occasione del decennale della Liberazione, nel 1955, Danilo venne insignito della Medaglia di bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Per l’azione coraggiosa in cui perse la vita nel Braidese il 30 luglio 1944”. La medaglia venne consegnata alla madre Maria.

Poppi, 24 Aprile 2019

Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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