Pista ciclopedonale Arno: assegnata l’ultima tratta casentinese, da Rassina a Ponte Buriano

È stato assegnato in questi giorni l’incarico di progettazione per il secondo lotto – secondo stralcio casentinese della pista ciclopedonale lungo l’Arno. Si tratta del segmento che va da Rassina a Ponte a Buriano – quello che completa la parte di competenza dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino – più alcune opere a monte non comprese negli stralci precedenti, nei comuni di Poppi e Castel San Niccolò. Sarà una società del Nord Italia ad occuparsi della progettazione, una ditta che – come ricorda Giampaolo Tellini, Sindaco di Chiusi della Verna e titolare della delega a questa infrastruttura presso l’Unione – ha già all’attivo lavori simili per oltre 160 km di piste ciclabili. “La gara – prosegue Tellini – ha consentito di conseguire un importante ribasso sui quasi 100.000 euro di base d’asta, quindi potremo utilizzare ulteriori fondi per migliorare e abbellire ancora l’opera finale. Il costo di questa progettazione rientra per intero nella copertura delle spese garantita dal finanziamento della Regione Toscana sull’intera pista ciclopedonale dell’Arno, un’opera prioritaria anche grazie all’interessamento dell’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli”. Insieme al lavoro di progettazione, con procedura a parte sono state affidate – in questo caso ad un professionista casentinese – anche le indagini geologiche preliminari. I tempi previsti sono piuttosto rapidi, visto che si conta di avere la consegna del progetto per il prossimo mese di aprile, fatto che darà la possibilità di eseguire le parti formali (accordi con i proprietari ecc.) prima di appaltare i lavori di realizzazione vera e propria. Frattanto, gli uffici dell’Unione stanno espletando le pratiche di comunicazione alla ditta aggiudicataria dei lavori del tratto Stia – Le Macee, per il quale la gara si è chiusa pochi giorni prima di Natale. “In questo caso – conclude Tellini – l’obiettivo è aprire il cantiere verso la fine dell’inverno, per procedere spediti coi lavori nei mesi migliori dal punto di vista climatico”. Ricordiamo che la ditta aggiudicataria ha sei mesi di tempo per completare l’opera, che dunque potrebbe vedere la luce a fine estate dell’anni appena iniziato.

Poppi, 03 gennaio 2018

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