Stati generali della montagna, un riconoscimento per la “Mappa di Raggiolo”

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Si svolgeranno a Firenze il 6 luglio gli “Stati generali della Montagna”, iniziativa della Regione ed Anci Toscana per aprire una nuova stagione per le politiche della montagna. Gli Stati Generali saranno occasione di ascolto, proposta e confronto per sostenere le ragioni per restare, tornare e investire nella montagna. Nei vari tavoli tematici si discuteranno criticità e proposte. Fra queste, come esempio di buona pratica, sarà portata anche l’esperienza della “Mappa di Raggiolo”; iniziativa che consiste – come spiega Andrea Rossi, coordinatore del Servizio Ecomuseo Casentino – in “Un inventario partecipato del patrimonio culturale locale, e un programma condiviso di azioni per la salvaguardia e lo sviluppo socio-economico e culturale del territorio. Predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un “archivio” permanente, e sempre aggiornabile, delle persone e dei luoghi di un territorio, evitando la perdita di conoscenze che sono espressione di saggezze raggiunte con il contributo di generazioni e generazioni.”.
La mappa di Comunità di Raggiolo è stata una delle prime realizzate in Italia, frutto di un lavoro di scambio e confronto maturato nell’ambito della comunità degli ecomusei italiani ed europei definita “Mondi Locali”. E’ stata promossa dal Centro Servizi della Rete Ecomuseale del Casentino (Unione dei Comuni) con il Comune di Ortignano Raggiolo e il decisivo concorso dell’associazione “la Brigata di Raggiolo”, soggetto che gestisce anche l’Ecomuseo della Castagna a Raggiolo.
“Attraverso la mappa di comunità”, spiega il Sindaco di Ortignano Raggiolo Fiorenzo Pistolesi, “Gli abitanti di un luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui si riconoscono e che vogliono trasmettere alle nuove generazioni. Essa evidenzia il modo con cui la comunità locale percepisce e dà valore alla sua realtà attuale e a come vorrebbe che fosse in futuro. È un concetto di territorio che non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che pure conserva la storia degli uomini che lo hanno vissuto nel tempo, con la consapevolezza che esso contiene un patrimonio diffuso e una fitta rete di relazioni tra gli elementi che lo contraddistinguono”.
A Raggiolo la mappa è anche un quadro a cui guardare nella programmazione delle attività. Tra gli interventi promossi negli anni contenuti nella mappa e realizzati grazie al concorso di più soggetti ci sono infatti anche azioni concrete: recupero del mulino ad acqua e ripristino del sistema tecnico per la molitura; recupero del seccatoio per castagne e restauro del ponte dell’Usciolino; ricerche sulla mitica origine corsa della comunità; approfondimento intorno all’arte del coltello con riproposizione di un antico esemplare; restauro della “Croce monumentale del Pratomagno”. Oltre a Raggiolo il percorso delle mappe in Casentino è stato applicato ad altri due contesti: Alta Valle del Solano (Castel San Niccolò) e Alta Valle del Corsalone (Chiusi della Verna).
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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