Treno del Casentino “La mancanza di un certificato sta costringendo i pendolari a viaggiare su convogli-lumaca”

Il Consigliere Marco Casucci (Lega) chiede all’Assessore Ceccarelli e ai dirigenti di Lfi perché “in due anni non sono riusciti ad ottenere la certificazione di sicurezza dall’Agenzia nazionale”. La certificazione permetterebbe ai convogli della linea Sinalunga-Stia di viaggiare a 90km/h

Firenze – “Sono arrivati recentemente anche nuovi treni sulla Sinalunga-Stia e sono stati effettuati lavori di manutenzione alla linea, treni che potrebbero viaggiare a 90km ma sono fermi a 50km perché manca un atto formale. Manca la certificazione di sicurezza che Lfi da due anni non riesce ad ottenere dall’Agenzia Nazionale per la sicurezza ferroviaria. Quindi un certificato sta costringendo i pendolari del Casentino a viaggiare su convogli-lumaca. L’assessore ha detto che l’approvazione dovrebbe arrivare a fine aprile, quindi il Casentino dovrà viaggiare su treni lentissimi almeno sino a metà primavera. Faccio notare che Fer, in Emilia-Romagna, hanno già ottenuto tale certificazione così come in Lombardia le Ferrovie Nord, mentre Toscana e Puglia è da due anni che non riescono a spuntarla –dichiara il consigliere regionale Marco Casucci (Lega), che sull’ammodernamento della linea ferroviaria del Casentino aveva presentato un’interrogazione- I venti milioni stanziati dalla Regione, più 3 che devono arrivare dal Ministero, a cui fa riferimento Ceccarelli, rappresentano un altro capitolo, riguardano ossia il nuovo sistema di sicurezza ferroviaria per gestire i treni. Ma non andrebbero a risolvere il problema relativo ai 50km/h dei convogli, che ripeto soltanto per un certificato mancante non possono viaggiare ad una velocità decente” conclude Casucci.

Comunicato stampa

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