Un pensiero ogni tanto: “A tutte le altre…”

A tutte le altre…

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L’8 marzo è un giorno qualunque almeno per me, ma se deve essere festa, vorrei che fosse una festa da dedicare anche a loro… a tutte le altre.

La festa della donna esiste fin dal lontano 1944, e il fiore a lei abbinato, e cioè la gialla e profumata mimosa, le è stato affiancato nel vicino 1946.

Quella dell’8 marzo è una serata in cui tantissime donne si sentono di riunirsi, di andar fuori a cena e di divertirsi cogliendo l’occasione per stare un po’ insieme, magari accompagnate da buona musica o da qualche simpatica giocosità.

Ebbene, io invece vorrei dedicare questa serata anche alle altre, a tutte le altre:

A tutte quelle donne che non possono uscire, a quelle che proprio NON ce la fanno ad uscire. Vorrei dedicarla a coloro che non hanno “mordente”, che si sentono fiacche, a quelle donne che non hanno mai ricevuto poesie o mimose, a tutte coloro a cui mai è stato rivolto un pensiero o un semplice grazie.

Vorrei dedicarla a quelle donne che non si sentono bene, a quelle che si stanno curando, a coloro a cui è sempre stato vietato, e anche a quelle che vorrebbero essere madri e anche compagne di vita!

A quelle donne che lavorano affinché altre donne possano divertirsi, a quelle che sono lontane da casa, alle donne che si sentono rifiutate e che quindi posseggono un cuore pieno di buchi. A tutte quelle donne che da sempre si leccano le ferite, che sono state ottenute con forza e quindi MAI ottenute, alle donne che non si sentono belle e che mai se lo sono sentite dire, a coloro che non amano il proprio lavoro e a quelle che muoiono lavorando.

Dedico questo 8 marzo alle bambine che donne saranno alle quali auguro di essere felici sempre, a quelle donne che forti non sono, alle quali la vita ha fatto più volte sgambetto, e a quelle che oggi che è l’8 marzo, soffrono un pochino di più! 

Marina Martinelli
Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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