Scopriamo insieme perché è così importante conoscere e comprendere le motivazioni che appartengono al nostro più fidato compagno di avventure!
È attraverso di esse che passano i desideri del cane. Dentro alle motivazioni si custodiscono gran parte dei suoi bisogni. Potremmo anche definirli interessi, vocazioni o qualità. Capiamo adesso che per rendere felice un cane, rispettarlo e tutelarlo è essenziale conoscerle, gestirle ed assecondarle correttamente. Se non espresse adeguatamente possono causare stress e frustrazione con la conseguenza di ricevere in risposta possibili comportamenti sgraditi del cane, conflitti e grosse problematiche.
Esse dipendono da fattori sostanziali come declinazioni di razza (genetica) e carattere (soggettività) dell’individuo.
Capire quindi quali attitudini appartengono ad un determinato cane, oppure quali sono quelle più marcate rispetto ad altre, ci aiuta sia a comprenderne il comportamento che a saper prevenire ed affrontare situazioni quotidiane, migliorando notevolmente così la nostra convivenza.
Andiamo a vedere quali sono le principali:
Predatoria: il desiderio di inseguire qualcosa/qualcuno in movimento e raggiungerlo
Territoriale: difendere un determinato territorio o un ambiente
Protettiva: difendere un affiliato o un gruppo sociale
Perlustrativa: esplorare un ambiente e mapparlo
Esplorativa: analizzare un contesto nei suoi dettagli
Epimeletica: accudire un compagno, prendersi cura di un essere vivente
Ricerca: cercare oggetti nascosti, ricercare stimoli interessanti
Competitiva: confrontarsi o gareggiare con un compagno, contendere una risorsa
Cinestesica: fare movimento, correre, trottare, saltare
Collaborativa: condividere un’attività con un partner, concentrarsi in attività di gruppo, fare il gregario
Possessiva: mantenere il possesso di un oggetto/risorsa di valore
Comunicativa: esprimere uno stato o indicare qualcosa, comprendere i compagni o un gruppo sociale
Sillegica: raccogliere oggetti/risorse e portarli in tana o in un nascondiglio
Et epimeletica: la cura, l’attenzione per/da un altro soggetto (aiutare, farsi aiutare)
Affiliativa: sentirsi e far parte di un gruppo, branco ristretto (es. famiglia)
Somestesica: esplorare il proprio corpo
Corteggiamento: attirare/invitare un partner
È dunque fondamentale quando decidiamo di adottare o prendere un cane conoscere la sua predisposizione, come le sue doti innate piuttosto che affidarsi al solo fattore estetico o a caratteristiche fisiche o ancora peggio, al “sentito dire” o “mi hanno detto”! Che ci piaccia o meno dobbiamo tenere conto di queste proprietà e non possiamo assolutamente ignorarle.
Un paio di esempi semplici: un Maremmano e un Labrador difficilmente avranno la stessa voglia, intensità, spirito collaborativo di giocare al riporto come non sarà medesima la determinazione a vigilare, fare la guardia ed avvertire per ogni eventuale minaccia da sconosciuti. Se per circostanze particolari dobbiamo contenere il più possibile i rumori, l’idea di portarsi a casa un Beagle, Schnautzer nano o un Volpino (es. cani inclini alla vocalizzazione – abbaio) potrebbe generare situazioni spiacevoli o possibili divergenze e non parlo solo dei vicini, ma soprattutto della difficile situazione e stress che faremo vivere e dovremo affrontare insieme al nostro compagno quattro zampe.
I canidi in natura hanno queste motivazioni innate; l’uomo con la selezione di razza ha indotto gli “sbilanciamenti” tra queste caratteristiche di specie, ha “forzato” aspetti non solo morfologici ma psichici a seconda delle proprie necessità: traino, scovo, guardia, traccia, riporto, allerta, caccia etc…
Adesso sappiamo quanto è imprescindibile conoscere e capire quello che per il cane significa “la ricerca della felicità”. I cani devono appagare le motivazioni (bisogni) poi, una volta che le soddisfano, li fanno stare meglio (sensazione di piacere, benessere). Questo meccanismo è essenziale per una vita equilibrata ed in salute.
Appagamento = gratificazione, buon umore / Frustrazione = stress
Per avere un rapporto e una relazione sana occorre essere consapevoli e, con l’aiuto di un professionista, attraverso un percorso educativo queste motivazioni possono essere disciplinate, seguite, assecondate, contestualizzate, incanalate.
“Se gli vogliamo bene, significa che vogliamo il suo bene. Dobbiamo pertanto imparare a riconoscere cosa realmente significhi per l’altro e non semplicemente cosa noi pensiamo che sia”.
In conclusione permettetemi di esporre il significato dell’accezione Daimon Dog in relazione proprio ai valori degli argomenti analizzati: il “daimon” è la nostra vocazione interiore, l’arte di essere felici, il sale della vita, manifestare il nostro essere autentico nel mondo, la missione della nostra anima.