Vaccino: breve riassunto di un’odissea (ci scrive un lettore)

Lettera firmata giunta in redazione 

Spett.le redazione di Casentinopiù, vi scrivo queste righe per portarvi a conoscenza di quanto mi è accaduto in merito al vaccino anti Covid.

All’inizio di marzo appena viene approntato il portale per i vaccini, armato di santa pazienza ad ore improponibili e dopo svariati tentativi, riesco a prenotare per mia madre settantenne un posto a Monte san Savino (da Pratovecchio Stia) nel pomeriggio di Pasqua. Arrivati in loco, ci troviamo fuori insieme a tanti altri in un discreto assembramento. Tra l’altro, vista l’età delle persone, non c’era nemmeno un bagno chimico per eventuali esigenze di persone non più giovanissime (complimenti per l’organizzazione).
Finalmente nel tardo pomeriggio e con un cospicuo ritardo è il turno di mia mamma. Dopo un’attesa che si prolunga, veniamo rimandati a casa senza fare il vaccino in quanto mia mamma fa anche un ciclo vaccinale per le punture degli insetti in seguito ad uno schock anafillatico avuto qualche anno fa e nessuno è in grado di dire se il vaccino anticovid 19 sia in contrasto con l’altro ciclo di cure. Quindi mia madre viene segnalata come soggetto fragile al San Donato per la somministrazione in area protetta. Passa altro tempo, nessuno si fa vivo e decidiamo di consultare il nostro medico di famiglia che rinnova la nostra richiesta presso l’ospedale San Donato di Arezzo.
E ieri, 24 aprile,  entriamo definitivamente nella leggenda. Mia madre riceve nel pomeriggio una telefonata da Grosseto in cui viene invitata ad andare a Montepulciano (sì, proprio Montepulciano) per la somministrazione del vaccino anticovid per lunedì 26 aprile. Ovviamente, quello stesso giorno, mia madre deve andare a fare il vaccino contro le punture  a Firenze al Torregalli.
Al di là della sfortunate coincidenze (2 vaccini nel solito giorno che si potrebbe facilmente consultare il fascicolo sanitario di mia madre ed evitare tali sovrapposizioni) pongo 3 questioni: uno, come si fa a mandare da Pratovecchio Stia a Montepulciano una 70enne con così poco preavviso che potrebbe non avere a disposizione nessuno? Due, se ho fatto richiesta per il San Donato di Arezzo perché dovrei andare a Montepulciano (il tutto dopo quasi un mese di attesa)? E tre, possibile che non ci sia un minimo di coordinamento tra le strutture sballottando persone anziane all’interno dell’intera aerea vasta?
Se la sanità Toscana è una delle migliori figuriamoci il resto. Se qualcuno sa spiegarmi come tutto ciò sia possibile ne sarei grato, perchè tra organizzazione e mancanza di vaccini sarà dura uscirne presto…

F. C.

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