Voci dal Casentino: Bibbiena, luoghi pubblici trattati con indecenza

Quando il NON rispetto procura dolore: luoghi pubblici trattati con indecenza

Beh, quando mi hanno inviato queste foto sono rimasta particolarmente male, perché l’indecenza procura sempre dolore, lascia basiti, e soprattutto quando arriva in un periodo come questo fa ancora più male.

Ritengo che quello che stiamo vivendo da circa un anno e che riguarda tutti i paesi del mondo, sia un periodo particolarmente triste e doloroso sotto tutti i punti di vista, in particolar modo da quello della salute che abbiamo tutti e ribadisco tutti, minata dal Covid 19. In più ci sono i divieti che ci fanno star male anche loro, sto pensando in particolar modo a quelle famiglie che non vedono i loro cari da mesi, perché con la chiusura delle regioni è impossibile potersi vedere, impossibile poter stare insieme. c’è poi il problema del lavoro, che per alcuni settori è diventato una vera e propria odissea.

Nonostante tutto devo ammettere di essere stata presuntuosa perché pensavo che questo periodo tosto ci portasse a riflettere un pochino di più, che ci facesse fermare a pensare, pensavo che i buoni propositi facessero “capolino” dentro le nostre coscienze e che le nostre coscienze si facessero bastare le già drammatiche restrizioni e rinunce del Covid. Invece mi sbagliavo di grosso!

Per alcune coscienze il Covid 19 non è servito proprio a nulla, anzi, se è possibile le ha addirittura incattivite, fatte arrabbiare, tanto da lasciare un così triste quadro in omaggio a degli spazi pubblici dove solitamente le mamme portano a far divertire i bambini, e dove i nonni si godono i primi giorni di sole.

Non nego che se delle telecamere mi consentissero di vedere i volti di coloro che hanno lasciato così poco rispetto in questo luogo, se mi permettessero di stringer loro la mano e di potergli dire: grazie, sei stato/a davvero carino a lasciare così quel pezzettino di spazio, che essendo di tutti è anche un po’ mio, e che dovresti ringraziare il cielo se c’è, e soprattutto se ne puoi usufruire! Ebbene, lo avrei fatto davvero volentieri.

Oltretutto so da indicazioni certe che questo magnifico spazio, sito nel cuore di Bibbiena Stazione, e facilmente raggiungibile a piedi da intere famiglie con bambini, da adolescenti che hanno l’opportunità di incontrarsi un pochino e da anziani che ambiscono fare due chiacchiere fra loro, stia per cambiare la sua faccia per diventare ancora più funzionale e aperto ad altri sani e mirati divertimenti.

Mi viene da pensare al fatto che, se il sindaco di Bibbiena, che è un giovane uomo che si sta adoperando anche per migliorare gli spazi pubblici, per apportarvi sempre qualcosa di “oltre”, vedesse quanto certe persone se ne prendono così poco cura, quando dovrebbero semplicemente rispettarlo, lasciandolo esattamente come lo hanno trovato, chissà se ci investirebbe tutto questo tempo e denaro. Ma poi penso al fatto che Filippo Vagnoli crede nel suo prossimo, lui sa bene che coloro che non portano rispetto sono una piccola parte, perché fortunatamente ci sono persone, anche fra i giovani e giovanissimi che tengono al loro territorio e proprio per questo gli portano rispetto, rispettando così, in primis sé stessi, e sto parlando proprio di quel rispetto che aiuterebbe tutti quanti a vivere con più decenza e decoro.

Credo fortemente al fatto che anche per sconfiggere qualcosa di grosso come una pandemia, si debba partire dal piccolo, sì, un piccolo gesto utile alla sana convivenza col nostro prossimo e con noi stessi…

Marina Martinelli
Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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