Salutio (Castel Focognano), così rinasce una frazione fra turismo e socialità.

Salutio, frazione del Comune di Castel Focognano, è al centro di un focus effettuato da Anci Toscana (l’associazione dei Comuni) nel suo periodico sotto il titolo “Buone pratiche”, per l’attività dello IAT, una struttura realizzata con la collaborazione del Comune sfruttando i locali della ex scuola elementare, ormai da tempo chiusa all’attività didattica per mancanza di alunni dovuta allo spopolamento generalizzato delle piccole frazioni montane. In questo edificio l’Amministrazione Comunale ha favorito, grazie alla collaborazione della Pro Loco locale guidata da Alessandro Falsini e alla famiglia Piras, l’apertura di un centro di socializzazione, di informazione e promozione turistica. Come ci spiega il Sindaco di Castel Focognano Massimiliano Sestini, “Salutio, dove sono nato e cresciuto, sta vivendo un percorso simile a quello di molte frazioni con caratteristiche simili, ma grazie al dinamismo e alla forza di volontà dei salutiesi e non solo abbiamo provato a realizzare qualcosa di speciale nelle ex scuole, dove ho frequentato le elementari e successivamente ho trascorso molti pomeriggi e serate quando si è trasformato nel “mitico” Circolo ASER”.
Oggi c’è un piccolo punto vendita di generi alimentari che viene usato soprattutto dagli anziani del paese, i quali non hanno la possibilità di spostarsi ogni giorno verso i centri maggiori; ma l’impostazione del locale non è quella del classico negozio: “Stiamo cercando di avere un occhio di riguardo anche per la promozione dei prodotti tipici, rivolto ai turisti che abbinano enogastronomia a conoscenza del territorio, ma anche per i giovani del posto che trovano qui un pur piccolo punto di aggregazione”. Sestini ritiene che un progetto simile sia realizzabile con buone possibilità di successo anche in altri luoghi dalle caratteristiche simili, “Purché – conclude – si attivi fra amministratori, associazioni e popolazione locale un percorso condiviso e caratterizzato dalla voglia di collaborare; i piccoli Comuni da soli non possono sostenere a lungo percorsi assistenziali, mentre insieme mettendo a disposizione della collettività ciò che ognuno può dare, si possono fornire risposte che sono piccoli ma concreti aiuti a gente che altrimenti sarebbero in difficoltà maggiori”.
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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