Il cane da guardia, il cosiddetto pastore, rappresenta uno strumento molto efficace per la protezione del bestiame dagli attacchi del lupo e su questo tema di stretta attualità si svolgerà il convegno in programma lunedì 3 ottobre, nella sala del museo della Resistenza e della guerra di Moggiona.
I relatori, provenienti da varie aree d’Italia, porteranno le loro esperienze nell’introduzione dei cani da difesa negli allevamenti ovini e bovini. L’incontro è gratuito ed aperto a tutti gli interessati.
La giornata di incontro e formazione si aprirà alle 15:30 con il saluto del direttore e del presidente del parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna per continuare poi con l’intervento di Francesca Orsoni, medico veterinario presso il parco nazionale Appennino tosco-emiliano con la prolusione dal titolo: La corretta gestione del cane da guardiania. A seguire la zoologa Mia Canestrina, in forze alla stessa area protetta, parlerà de “Il cane da guardiania tra prevenzione e convivenza“.
Alle 17 l’esperienza del parco nazionale Gran Sasso e monti della Laga verrà descritta dalla veterinaria Franca Adriani, la quale, insieme a Freddy Barbarossa, presidente CIRCA, parlerà dell’ Inserimento del cane da guardia nell’allevamento bovino.
La dott.ssa Luisa Vielmi, collaboratrice dell’Istituto di Ecologia Applicata, parlerà delle esperienze di DifesAttiva: l’importanza della rete tra gli allevatori per la corretta gestione del cane da guardiania e la promozione di prodotti e attività delle aziende.
Gli esiti delle ricerche in materia all’interno del Life Wolfalps verranno illustrati alle 18 dalla dr.ssa Elisa Reymondet Fochira e dalla veterinaria Arianna Menzano con l’intervento: Messa a punto di un sistema di valutazione del comportamento dei cani da guardia.
Chiuderà la giornata di relazioni Nadia Cappai, veterinaria del parco delle Foreste casentinesi, che spiegherà come si articola il Progetto cane da guardia nell’area protetta tosco-romagnola.
Alle 18:30 si aprirà la discussione. Modereranno Valeria Salvatori, dell’Istituto Ecologia Applicata, e Carlo Pedrazzoli, responsabile del servizio Gestione e pianificazione delle risorse del parco nazionale delle Foreste casentinesi.