Banche, tra nuovo modello di business e ‘risiko bancario’

Anche le banche si dovranno giocoforza adeguare ai nuovi modelli imposti dalla pandemia e dai relativi stravolgimenti a livello macroeconomico che ha portato. Secondo gli analisti, i prossimi saranno mesi molto delicati per queste questioni e gli istituti bancari si troveranno a dover fronteggiare molteplici cambiamenti. Alcuni dei quali si sono già visti.
È il caso ad esempio delle nuove politiche che vedono da parte degli istituti bancari una certa idiosincrasia per conti corrente troppo ricchi: un paradosso, si potrebbe pensare, le banche che per loro natura dovrebbero essere molto favorevoli ad incassare nuovi correntisti, oggi fanno la guerra a chi ha troppi soldi fermi sul proprio conto.
Distonie del nuovo modello finanziario che vede tassi di interesse al minimo e la liquidità fermi in banca, scelta intrapresa da tanti che non sanno dove piazzare i propri soldi in questa fase delicata, vista la crisi dei principali asset come si po’ leggere sul portale Mercati24, alla stregua di una iattura da rifuggire.

Il risiko bancario

Non solo guerra ai conti corrente troppo ricchi: c’è anche un’altra tendenza da non sottovalutare, un termine riportato ormai sui più grandi media nazionali. Il risiko bancario. Di cosa si parla? Non certamente di un gioco da tavola, come il nome potrebbe lasciare intendere, bensì della possibilità di una ridefinizione dei rapporti di forza all’interno del sistema bancario nazionale.
Dopo le recenti mosse di Intesa Sanpaolo, stavolta a muoversi potrebbe essere Unicredit, che deve cercare di dare una risposta anche per non essere a sua volta considerato un boccone dalle banche francesi. Per farlo, l’istituto sembra aver individuato una possibile preda in MPS o Banco BPM.

I dati sull’economia nazionale italiana

Tutto questo rientra nel concetto di risiko bancario, termine che non deve essere spiegato ai cultori del vecchio gioco da tavola ma che un gioco non è, in quanto avrà riscontri diretti sull’economia nazionale da qui ai prossimi anni. Il tutto in un momento in cui si attendono i dati Istat relativi alla crescita della produzione industriale in febbraio e mentre si sta assistendo al cambio al vertice di Unicredit, con Andrea Orcel che si insedierà come nuovo ceo con l’obiettivo non semplice di rilanciare il gruppo.
In sostanza le prossime settimane potrebbero essere decisive dal punto di vista finanziario in materia di banche, ma anche di futuro dell’economia italiana. Tutto questo mentre il paese è alle prese con una campagna di vaccinazione che tutto è fuorchè fluida e senza intoppi.

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