“Casentino da scoprire”: Rosina e Taena (with english version)

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Foto di Carlo Gabrielli

Rosina è un luogo dove il tempo trascorso è da cogliersi per indizi sbiaditi. La mescolanza di pietra, legno e ferro battuto compone l’architettura del paese, incorniciata dal bosco di Chitignano di faggi, pini e abeti e dal paesaggio agricolo di filari di vite, olivi e campi di grano.

Rosina ha una storia lunga, ma un’origine incerta, è probabile che sia stata costruita su una collinetta di terra, staccatasi dalla montagna soprastante, a causa di una frana, la quale avrebbe sommerso le tracce dell’origine etrusca del luogo. Effettivamente l’antica presenza dell’acqua nel paese è un indizio che conferma la sua originaria importanza come luogo di culto e d’insediamento umano. Il paese, abitato adesso da una manciata di abitanti, si è spopolato tra gli anni ’50-’70 per la scarsa viabilità e il fenomeno urbano, in quegli anni il borgo accoglieva botteghe artigianali, alimentari ed era completamente autosufficiente. Oggi ad abitarlo sono persone che si prendono cura del borgo come fosse casa loro e vivono la comunità come una famiglia.

La storia del paese, oltre che dagli abitanti del posto, ci è raccontata dalle pietre stesse, che compongono gli edifici, su cui affiorano incisioni, che, nel loro insieme frammentato,restituiscono l’immagine di un mosaico da ricostruire. Questi enigmi in rilievo, che riportano nomi, annotazioni cronachistiche, date, simboli, appunti di lavoro, non sono mai stati decifrati organicamente, nonostante il lavoro di numerosi studiosi e si concentrano principalmente sulle pareti del palazzo al centro del borgo, dimora dell’intellettuale Ubaldo Pasqui, storico storiografo storico dell’arte, che scelse Rosina come residenza tra l’ottocento e il novecento. Palazzo Pasqui è oggi privato e non visitabile, sorge accanto all’antichissima cappella di Santa Margherita, datata intorno all’XI secolo, di cui rimane intatta l’atmosfera intima e rurale.

Simile per struttura e conformazione è Taena, un altro paese di origine etrusca del comune di Chitignano. I due borghi sono collegati dall’antichissima  ‘Via Romea di Stade’, nota altrimenti come «Romerstrasse» in Baviera, «Via Romea» nella zona del Po, «Via Major» nei documenti medievali aretini e camaldolesi e «Via Romea dell’Alpe di Serra» dagli studiosi, o ancora «Via degli Eserciti» o «Via degli Svevi» per il passaggio nel tempo di imperatori germanici, re ed eserciti, oltre ai pellegrini, in transito fra la Germania e Roma.

La stessa Taena presenta tracce etrusche e medievali e fu orbita degli Ubertini intorno al XII secolo. Nel borgo fu ritrovato l’‘Eracle di Taena’, bronzetto etrusco, oggi conservato al museo archeologico di Arezzo. Sono ancora visibili le due antiche fonti, una interna al borgo, dove sorgono i vecchi lavatoi, vigilati dagli sguardi delle icone della Madonna e di Sant Antonio, protettore degli agricoltori, ed una esterna, mal conservata. Sull’ antica acropoli etrusca, nel punto più alto del paese, sorge la Chiesa intitolata a San Iacopo, datata intorno al XI secolo, costruita con enormi pietre squadrate, il cui campanile a vela e le tre campane sono impeccabilmente conservati.

Entrambi i borghi, Rosina e Taena, rimandano ad una vita scandita dai ritmi naturali delle stagioni, in armonia con la natura, dove sia lo spazio sia il tempo prendono misura d’uomo. Luoghi di storia e tradizione, sanno accogliere il visitatore con calore e semplicità, facendolo immergere in un’atmosfera di nostalgica ruralità e silenzio.

Come arrivare: da Chitignano si procede lungo Via Europa, fino a svoltare a destra in Via Rosina; per giungere a Taena, da Rosina si procede per la strada comunale Taena-Rosina.

English summary version (by Lenny Graziani)

Rosina and Taena are two small villages in the comune of Chitignano, connected by the ancient Via Romea.

Rosina rises on the top of a hill, surrounded by the beech forest and an agricultural landscape full of rows of vines, olive trees and wheat fields. It probably has Etruscan origins, whose traces have been deleted by a landslide. Wood, stone and wrought iron characterize the architecture of the village, dominated by Palazzo Pasqui, named after Ubaldo Pasqui, a famous scholar who lived there between the XIX and the XX century, and the ancient Saint Margaret Chapel. History and mystery lie in details, in Rosina: in fact, there are some curious old inscriptions carved in the stones of some buildings. Names, dates, symbols and notes, whose sense is often hard to understand.

Taena, full of Etruscan and Medieval traces, is a very evocative place. The two ancient fountains are still visible, one in the older part of the village, at the wash house; the other outside the village. The most relevant building is the ancient Church named after Saint James, built in the XI century.

Recommended to: travelers who want to have an insight into past rural life in Casentino.

 

 

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