Da caput mundi a periferia. Sic transit gloria mundi

di Luca Tafi (Comunicato stampa)

Riflessioni estemporanee su elezioni, referendum e democrazia

Nell’ultimo mese, ed in particolare tra il primo e secondo turno delle amministrative, sembrava che l’Italia fosse al centro dell’attenzione del mondo. In particolare le due candidate sindache di Roma e Torino hanno avuto l’onore delle prime pagine della stampa europea ed internazionale. Mentre Renzi arrancava da Putin per farsi notare, i grillini si prendevano la scena. Il PD intanto crollava. Roma ha scelto di essere illuminata dai Raggi virginei. Torino ha preferito attaccarsi ad un nuovo Appendino anziché alla vecchia e logora gruccia fassiniana. Per non parlare, poi, della nostra realtà provinciale. A Sansepolcro la Frullani è stata frollata, a Montevarchi il Grasso è stato sgrassato ed il Ricci arricciato. Il PD ha fatto tutto da solo…esempio scientifico di suicidio politico. Ad Anghiari per un punto (in realtà per 9 voti) Martin perse la cappa: Non resta che consolarsi con il buon Pistolesi che è riuscito a riconquistare Ortignano Raggiolo. Ma lì, si sa, più che di confronto democratico si tratta di una conta tra famiglie.
Così eravamo tutti presi dalle analisi post voto e dalla crisi del PD con le solite minacce della sua minoranza, nel mentre avanzava l’invincibile armata a cinque stelle, ormai proiettata a conquistare il mondo, convinti che tutto il mondo stesse a guardare noi!
Che dire? L’unica sconsolata considerazione che ci viene da fare è che siamo alla vittoria del dispetto. Non si vota più (chi ancora va a votare) per convinzione ma per dispetto. Si vota Raggi o Appendino o, per venire a noi, Cornioli o Chiassai solo per far dispetto a qualcuno, magari anche giustificatamente. Solo che la domanda sorge spontanea: Dove ci porta tutto questo?
A livello nazionale ne hanno beneficiato i 5 stelle, il vero partito della nazione (quello che voleva fare Renzi). Anche in questo dimostrandosi abili politicanti, quasi da vecchi democristiani, che fanno un occhiolino al papa, uno ai dipendenti pubblici, uno ai no tav e alle sinistre e così via. Ora attendiamo curiosi la prova dei fatti
A livello locale, tra l’altro, abbiamo un esempio di queste strane alleanze. Siamo curiosi di vedere tra l’altro come evolveranno le cose a Sansepolcro dove il nuovo sindaco ha messo insieme una coalizione che andava dal centro destra a rifondazione comunista. Intanto apprendiamo che qualcuno dal centro destra ha proposto un coordinamento tra le amministrazioni di centro destra e civiche, arruolando d’ufficio tutte le liste civiche nello stesso centro destra. Chissà cosa ne pensano i rifondaroli biturgensi!
L’unica considerazione positiva che ci viene è che si conferma che l’alternanza è il sale della democrazia. La gente si stanca di poteri troppo a lungo esercitati dagli stessi personaggi, così in Toscana vota centro destra o 5 stelle, e in Lombardia, nei feudi della lega, vota PD.
Ma tutte queste considerazioni, questi fatti “epocali” ormai sono consegnati alla storia.
Mentre ci stavamo crogiolando tra interminabili e stucchevoli dibattiti televisivi, giornalistici, è bastato il referendum per la BREXIT per riportare tutti e tutto alle dimensioni nostrane. Così le lacrime della Raggi sul balcone di Campidoglio, le influenze della Appendino, i propositi bellicosi dei 5 stelle alla conquista del mondo come quelli della minoranza PD o della maggioranza renziana sono tutti stati ridotti a fenomeni da strapaese, a folclore da periferia dell’impero.

Ormai, nel mentre le nuove sindache ed i nuovi sindaci, finite le interviste ed i proclami, cominceranno ad affrontare la dura realtà del governare (in bocca al lupo a tutte e tutti), i politici europei e non solo hanno a che fare con problemi più seri e cosi la stampa internazionale parlerà più di Londra che di Roma, Purtroppo.
La crisi della politica si è manifestata in tutta la sua gravità sia nel microcosmo comunale che nel macrocosmo europeo: gli inglesi votano e poi si pentono, i leghisti italiani, i lepenisti francesi e gli altri antieuropeisti sparano a palle incrociate sull’Europa, ma continuano a prendersi i loro lauti stipendi da deputati europei (insomma, sputano sul piatto dove mangiano). E ci preoccupano le scorciatoie populistiche che purtroppo abbiamo vissuto tragicamente nel secolo appena finito. Questa volta vorremmo che la storia non si ripetesse, nemmeno sotto forma di farsa.
Comunicato Stampa Luca Tafi (SEL Casentino)

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