Ex Sacci, la storia infinita: il Tar dà ragione al proprietario

Marino Franceschi, della Marino Fa Mercato, proprietario dell’area ex Sacci ha vinto il ricorso al Tar contro il Comune di Bibbiena che gli intimava di liberare al più presto l’area


La storia

L’imprenditore casentinese aveva acquistato l’area ex Sacci (Società Anonima Centrale Cementerie Italiane) 20 anni fa, nel 2002. Le intenzioni di Marino Franceschi erano quelle di realizzare nel sito (un’area di circa 8 ettari) una serie di progetti imprenditoriali che spaziavano dal commercio all’immobiliare, ma che non ha mai potuto neanche iniziare a causa della necessaria bonifica del luogo. Nel 2016, infatti, l’area in cui sorge l’ex cementificio, venne sequestrata e la vicenda, approdata in tribunale,  si concluse con l’assoluzione di Franceschi per buona parte dei reati (uno venne prescritto) e l’area tornò nella disponibilità della proprietà. Successivamente, nel 2023, un ulteriore sopralluogo delle autorità preposte, individuò nell’ex cementificio tutta una serie di rifiuti pericolosi e cancerogeni da bonificare (cumuli, tubazioni e guarnizioni contenenti amianto lasciati in loco da Sacci e diventati rifiuti cancerogeni). A quel punto il Comune di Bibbiena, il 21 luglio dello scorso anno, ha emesso un’ordinanza urgente che intimava a Franceschi di bonificare e liberare l’area.

La recente decisione del Tar

Il 13 marzo del 2024 il Tar della Toscana ha dato ragione a Marino Franceschi, assistito dall’avv. Alberto Rubeschi. Il ricorso, alla presenza delle parti interessate (proprietà, Comune di Bibbiena, Arpat e Asl Toscana Sud) è stato accolto e queste, in estrema sintesi, le motivazioni che hanno dato ragione alla proprietà. In sostanza il Tar ha accolto il ricorso presentato dall’avv. Rubeschi in quanto mancanti i requisiti di urgenza e pericolosità che avrebbero giustificato il provvedimento urgente del comune e perché, secondo il collegio giudicante, l’ordinanza sarebbe stata emessa troppo in ritardo rispetto a quando era emersa la notizia. Secondo il tribunale, le esigenze di tutela emerse nell’istruttoria di Arpat, potevano essere soddisfatte con l’adozione di una ordinanza di ripristino ordinaria. Il provvedimento è stato quindi dichiarato irragionevole e annullato.

Il commento del Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli:

«Abbiamo letto la sentenza e ovviamente accettiamo le decisioni del giudice. Le ordinanze si reggono sempre su valutazioni tecniche e seguono iter definiti dagli enti sovracomunali competenti. A livello politico ci auguriamo che la proprietà a questo punto provveda velocemente al recupero dell’area che da troppi anni deturpa l’ingresso del Casentino. Noi diamo la massima disponibilità come sempre fatto e dimostrato, e infatti porteremo avanti in consiglio comunale la variante urbanistica per semplificare e velocizzare l’iter di recupero dell’area.»

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